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Fondi Lega, spunta la donazione sospetta: cosa ha scoperto la finanza nella galassia salviniana

La finanza punta gli occhi su una donazione ricevuta dalla Lega, ennesimo piccolo giallo di un’inchiesta che continua a far discutere e dividere gli utenti italiani. I fatti risalgono all’ottobre 2017, quando la campagna elettorale che avrebbe portato il Carroccio al governo prendeva il via e il partito era particolarmente attivo in Liguria, per fare propaganda a quell’Edoardo Rixi oggi viceministro al Mit e già assessore della giunta regionale di Giovanni Toti.

Un uomo fidato del Capitano. Per sostenerlo, però, servivano soldi che non c’erano: secondo L’Espresso, la Lega annaspava economicamente, in cassa pochi spiccioli oltretutto oggetto dei sequestri della Guardia di Finanza e della Procura di Genova che davano la caccia ai 49 milioni di rimborsi elettorali da restituire dopo la condanna per truffa di Umberto Bossi e dell’ex tesoriere Francesco Belsito.Fondamentali erano così gli aiuti esterni. Come quello dell’associazione “Now: costruire il futuro”. A maggio l’associazione versava così 67 mila euro alla Lega Nord Liguria. “Tutto documentato, depositato in Parlamento – spiega Riccardo Ferrari, avvocato con studio a Genova, e presidente di Now Abbia- abbiamo dato i soldi al partito perché condividiamo il programma, tematiche che a noi stanno molto care, come l’orgoglio di essere italiani”.Ma la donazione alla Lega, scrive l’Espresso, sembra interessare molto la magistratura genovese che sul Carroccio ha un fascicolo con ipotesi di riciclaggio, al momento contro ignoti. La pista principale riguarda una decina di milioni di euro usciti dalle casse del partito con Roberto Maroni e Salvini, finiti su fondi lussemburghesi e poi in parte rientrati attraverso canali finanziari ancora da individuare. Gli inquirenti non escludono che siano stati parcheggiati e poi tornati alla casa madre con donazioni da parte di associazioni e fondazioni.

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