Trovato l’accordo tra Di Maio, Salvini e Conte. “Le coperture per arrivare al deficit al 2,04% del pil ci sono”, assicura il governo. Come? Con l’ecotassa sulle auto – “ma solo quelle extra lusso” – i tagli alle “pensioni d’oro” e la riduzione delle tariffe Inail. Sarebbe questo l’accordo raggiunto questa sera dal governo per evitare le sanzioni dell’Europa. Il premier Giuseppe Conte ha passato ore a Palazzo Chigi con i tecnici del Ministero dell’Economia e Finanza per capire dove tagliare per non sforare ancora.
Sotto i riflettori sarebbero finiti soprattutto quota 100 – la riforma delle pensioni voluta dalla Lega – e il reddito di cittadinanza promesso dal Movimento 5 Stelle. Le due spine nel fianco che hanno costi esorbitanti e che da quando sono state annunciate non fanno altro che diminuire di giorno in giorno, arrivando addirittura a un momento in cui si è pensato di cancellarle del tutto. Ora, invece, pare ci siano, estremamente snaturate e diluite, solo per dire all’elettorato che comunque le hanno fatte.
La platea per il sussidio “resta formata da 5 milioni di persone”, ribadiscono fonti grilline sottolineando però che la misura dovrebbe partire da aprile (prima era subito, poi a fine anno, poi a inizio anno, poi a marzo e ora a aprile…). Il che – nonostante fonti smentiscano tagli – porterà il budget stimato dai 9 miliardi previsti dal testo votato alla Camera a 6,1 miliardi più un miliardo per la riforma dei centri per l’impiego.
Dopo quattro ore di vertice Matteo Salvini e Luigi Di Maio hanno trovato un compromesso. Anche sulla cosiddetta ecotassa sulle auto con motore termico: dovrebbe scattare infatti soltanto per quelle considerate “extra lusso”. Resta anche l’ecobonus per l’acquisto di veicoli elettrici. Così come sembra confermato il taglio alle pensioni “d’oro”, vero obiettivo del vicepremier grillino, che finanzierà l’opzione donna.
Raggiunto un accordo anche sulla riduzione delle tariffe Inail per 600 milioni di euro, sul bonus cultura (che sarà limitato a eBook e libri, escludendo concerti e cinema) e sul pagamento dei debiti da parte della Pubblica amministrazione verso le aziende creditrici. “Abbiamo trovato un accordo su tutto, uno si diverte un mondo a leggere i giornali”, ha detto Salvini al termine dell’incontro. “Abbiamo trovato l’accordo su una ulteriore riduzione fiscale, restando nei limiti probabilmente graditi dalla Ue”.
“Non abbiamo parlato di numeri, di questo ragiona Conte con Juncker. Noi abbiamo parlato di fatti”. Poco prima il vicepremier aveva pubblicato sulle sue pagine social la foto di una pizza: “Ancora in ufficio…”, ha scritto, “Con buon senso e coerenza accordo raggiunto su manovra economica, taglio delle tasse, lavoro, pensioni, sicurezza e investimenti per il bene degli italiani, alla faccia di piddini e rosiconi”. In realtà, l’accordo è così tanto al ribasso che nessuna delle loro bandiere può davvero essere sventolata. Ma la comunicazione, quella sì, è più importante dei fatti.
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