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Traffico dati in rete, attenzione ai siti porno! Conoscono più cose di te di quante ne sappia Netflix e Amazon

I maggiori traffici di dati sui gusti degli utenti nel web non provengono dai colossi dello streaming come Netflix, Amazon o Hulu, ma dai portali che offrono contenuti in streaming di natura pornografica: se si unisse il flusso dei tre colossi dell’intrattenimento online, anche tutti insieme non riuscirebbero a raggiungere la ben più ampia mole di dati di Pornhube. Ne tanto meno il suo fatturato, visto che il portale a luci rosse più famoso del mondo porta a casa circa 97 miliardi di dollari l’anno e Netflix si ferma a poco più di 11. A rivelarlo è stata l’indagine di Quartz, dove secondo i suoi dati, i siti pornografici riescono a realizzare circa 125 milioni di visite al giorno (di cui 100 milioni solo per Pornhub), seguendo così ogni mossa di ogni utente: viene monitorata ogni cosa, da quali contenuti sceglie, a quali momenti mette in pausa o ripete. Ed estrapolando questi dati a un livello più profondo rispetto ad altri servizi di streaming, molti siti porno sono in grado di offrire agli utenti esattamente quello che vogliono. Tra le società che gestiscono la pornografia online, la più importante è la MindGeek, che possiede numerosi siti di intrattenimento per adulti (come YouPorn e RedTube) e società di produzione, tra cui Pornhub. La vera forza di questa holdind non è solamente il suo fatturato, ma la vastità di dati riguardo ai propri utenti che l’azienda riesce a detenere, che come scrive Quartz, rapprenta la sua vera forza.


Grandi entrate e bassi costi
L’asso nella manica di MindGeek sono prima di tutto i costi: l’utente medio può guardare tanto porno quanto vuole gratuitamente e senza fare un account, perché la gran parte dei contenuti hot sono caricati (quindi, se vogliamo, prodotti) direttamente dagli utenti, come video fatti in casa, espandendo così ulteriormente la gamma di offerte praticamente senza costi. Inoltre produrre molti brevi video porno (le persone trascorrono in media meno di 10 minuti su Pornhub) risulta molto più economico che realizzare programmi TV e film che spesso richiedono budget da svariati milioni di dollari. In definitiva, con tutte le milioni di visite giornaliere che accedono sui suoi siti pornografici, MindGeek ottiene una vasta gamma di informazioni, che diventano ancora più chiare quando i suoi utenti decidono di pagare per i contenuti premium. Inoltre, Pornhub in particolare, gestisce una delle operazioni di analisi dei dati digitali più sofisticate, e il suo blog, Pornhub Insights, garantisce tutta la trasparenza possibile sulla raccolta dei dati.

Dalla teoria alla pratica
Tutti questi dati si possono tradurre in un più semplice e chiaro esempio: una persona a cui piace guardare il sesso a tre fra due donne e un uomo fa clic su tutti i video di questa categoria, e la maggior parte dei filmati che sceglie sono caratterizzati da lingerie in pizzo. Potrebbe soffermarsi un po’ più a lungo sulle scene in cui l’uomo rimane nudo, e bloccare l’immagine in momenti simili, nei diversi video. Tutte queste preferenze sono tracciate dai siti pornografici e, se sono condivise da un numero sufficiente di persone, aiutano i produttori a realizzare video che sono in sintonia con questi gusti. Anche Netflix, specie dopo essere diventata una realtà globale, ha provato a fare una cosa simile usando il taste cluster: dividendo i suoi utenti in 1.300 diverse “comunità del gusto”, nel tentativo di catalogare le loro preferenze e decidere che cosa programmare elaborando con algoritmi, immense quantità di dati relativi alle vere abitudini di visualizzazione dei singoli abbonati. In sostanza se ciò fosse vero, un regista o un attore possono essere più o meno bravi, ma non lavorano più nel nome di un messaggio o di un’ispirazione prettamente artistica, ma forniscono semplicemente un prodotto che, su carta, i singoli utenti gli hanno già ordinato, come in un qualsiasi fast-food.

Privacy e riservatezza
In tutto questo spionaggio di dati online, c’è anche una nota positiva che potrà far dormire sereno più di qualche utente: tutti questi elementi personali non vengono utilizzati all’esterno dell’azienda, MinGeek non vende nulla e utilizza tutto per rendere sempre più specifico il proprio servizio. Il suo potere sta proprio in questo: tenere tutti i dati per se ed utilizzarli per perfezionare questo meccanismo a calamita, in modo che ogni singolo utente possa tornare a far visita ai suoi portali, trovando proprio li quello che più si avvicina alle sue preferenze.

 

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