Una provocazione, un titolo scelto per riaccendere lo scontro tra il nord e il sud del Paese ricorrendo a parole forti, ben precise. Che non sono piaciute a nessuno. Sta facendo il giro dei social italiani quel “Comandano i terroni” che Libero ha usato in prima pagina. Una frase già piuttosto emblematica, chiarita poi nell’occhiello dell’articolo comparso sul quotidiano diretto da Vittorio Feltri: “Ai meridionali 3 cariche istituzionali su 4”. L’elenco è poi arricchito nel sommario.
“Mattarella capo dello Stato, Conte premier e Fico presidente della Camera sono del Sud. Oltre a una miriade di ministri e altissimi funzionari pubblici. Ecco perché Salvini ha tutti contro”. Il tutto ad anticipare un articolo che racconta come, appunto, il Parlamento sia pieno di personalità originarie del sud Italia. E le difficoltà incontrate dal ministro dell’Interno e dalla Lega, partito radicato storicamente nella parte settentrionale del Paese, nell’attuare il proprio programma a causa di questa massiccia “invasione”.I social italiani sono subito scattatati, criticando ferocemente la scelta di Feltri: “Quando il capro espiatorio di oggi non funziona più, quello di ieri è sempre pronto”, “Questo non è giornalismo. Questa non è informazione!”, “L’
ordine dei giornalisti intervenga immediatamente per bloccare questa vergogna”. E ancora: “Libero ci ricorda che ‘prima gli italiani’ vale solo per i settentrionali”.
Un caso che si è rapidamente gonfiato, tanto che l’hashtag #Libero è subito balzato in vetta alla classifica dei più utilizzati. E spingendo il vicepremier Luigi Di Maio a prendere una posizione in merito: “#Libero, giornale finanziato con soldi pubblici, anche quelli dei terroni. Ecco la preziosa informazione da tutelare con i vostri soldi! Tranquilli abbiamo già iniziato a togliergliene da quest’anno e nel giro di 3 anni arriveranno a zero. P.S. L’Odg rimarrà di nuovo in silenzio?”.
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