Da misura simbolo del Movimento Cinque Stelle, promessa in campagna elettorale e secondo gli analisti vera chiave per convincere gli italiani ad appoggiare i pentastellati, a provvedimento più discusso tra quelli nel programma di governo gialloverde, con le notizie a rincorresi mese dopo mese in attesa di una definitiva attuazione. Continuano i misteri sul reddito di cittadinanza, con le cifre che però, stando a quanto riportato da La Repubblica, sarebbero crollate rispetto alle originali previsioni.
Il reddito di cittadinanza reale potrebbe infatti ridursi a 390 euro, in pratica la metà dei 780 annunciati, con molti nodi ancora da sciogliere fra cui quello di quasi 1 milione e 300 mila working poor (lavoratori con stipendio ma a rischio povertà), il 60% al centro-nord. Un insieme di elementi che emerge da uno studio Svimez in cui – in base alla platea di beneficiari indicata dal governo e agli stanziamenti varati in legge di Bilancio – emerge un dato assai diverso rispetto alle stime del governo.
Svimez riduce la cifra teorica dell’assegno a 391 euro: per arrivare a questo dato bisogna dividere la somma stanziata, quindi i 6 miliardi di euro dell’anno in corso, per il numero di famiglie che beneficeranno del reddito di cittadinanza, un milione 700mila, e poi dividere ancora il risultato per i 9 mesi di fruizione, da aprile a dicembre.
In realtà, rivela ancora Svimez, l’assegno medio potrebbe essere di 630 euro – analizzando la misura sulla base della platea indicata dal governo e organizzata per classi di reddito – ma resta il nodo di una dotazione “insufficiente”. Come spiega Luca Bianchi, direttore Svimez: “Ce ne vorrebbero 9,8 di miliardi. Di cui 3 e mezzo solo per chi è a reddito zero”.
Reddito e quota 100, c’è un iceberg da superare: l’ostacolo che mette a rischio il programma gialloverde