Non usa troppi giri di parole il governatore della Lombardia Attilio Fontana. Andando dritto al punto sulle tematiche che da mesi stanno agitando il nord Italia e mettendo a repentaglio la tenuta del governo, con Lega e Cinque Stelle divisi e alla ricerca di un compromesso per nulla scontato. A partire dalla Tav, opera per la quale una recente analisi costi/benefici aveva evidenziato, secondo fonti pentastellate, un parere negativo. “L’analisi costi/benefici è una di quelle cose – ha spiegato all’Huffington Post – per dirla un po’ volgarmente, che si tirano da una parte e dall’altra, a seconda di come uno la vede più opportuna. Non una scienza esatta”.
Possibile un compromesso, con la riduzione dei costi senza interrompere l’opera? “Tecnicamente è complicato dirlo. Io le rispondo così: a me la parola compromesso fa venire sempre una certa preoccupazione”. Il referendum, allora, appare la soluzione migliore: “
Una decisione va presa. Se non riesce a prenderla il governo si ascolti la voce dei cittadini”. L’altro nodo spinoso è quello dell’autonomia, sul quale la Lega si gioca molto con Salvini che, fedele ai suoi generali, non vuole transigere.“Su questa riforma non mi faccia la domanda se si può accettare una riforma al ribasso. Non lo prendo neanche in considerazione. Questa è la riforma che deve cambiare il paese. È “la” riforma, su cui tutti i governatori del Nord hanno messo la faccia. Non si può nemmeno tergiversare senza senso fino alle Europee. Le riforme in un Paese conservatore come il nostro o si fanno rapidamente altrimenti non si fanno più. Quando ci si impantana nella discussione non se ne esce più”.
Non dovesse passare l’autonomia, ecco lo scenario apocalittico per i gialloverdi: “Se non passa, viene meno un elemento fondante del contratto di governo e quindi va rivista la ragione del governo stesso. Aggiungo che non è una cosa che giova solo al Nord. Dovrebbe stare a cuore a tutti quelli che vogliono bene anche al Sud. Le altre sono scelte al ribasso che il Sud non si merita”.
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