Una memoria presentato da Salvini alla Giunta per l’Immunità del Senato. All’interno del quale Giuseppe Conte scrive di aver condiviso con lui le decisioni prese ai tempi della Diciotti, quando per sette giorni fu bloccato lo sbarco di 177 migranti. Con il premier che si definisce “responsabile” dell’indirizzo di politica internazionale del governo che Salvini non avrebbe fatto altro che attuare. Identica la linea dei ministri Di Maio e Toninelli nella loro memoria, anch’essa presentata in Giunta, dove si parla di “decisioni frutto di condivisione politica”.
Due documenti che però non è detto siano ammissibili. Dovrà deciderlo la stessa Giunta, come spiega il presidente Maurizio Gasparri. Per l’ex presidente del Senato Pietro Grasso i due testi sarebbero “irricevibili”: se dovessero essere ammesse infatti bisognerebbe “rimandare tutto al Tribunale dei ministri”.”Sento il dovere di precisare che le determinazioni assunte in quell’occasione dal ministro dell’Interno sono riconducibile a una linea politica sull’immigrazione che ho condiviso nella mia qualità di presidente nel Consiglio con i ministri competenti, in coerenza con il programma di governo” scrive il presidente del Consiglio nel documento.
“Le azioni poste in essere dal ministro dell’Interno si pongono in attuazione di un indirizzo politico-internazionale, che il Governo da me presieduto, ha sempre coerentemente condiviso fin dal suo insediamento. Di questo indirizzo, così come della politica generale del Governo, non posso non ritenermi responsabile, ai sensi dell’articolo 95 della Costituzione” .
Il Movimento cinque stelle è sempre stato “contro qualsiasi tipo di immunità” ma questa è una autorizzazione “su un caso specifico che coinvolge tutto il Governo. La scelta è stata presa tutta insieme” ha commentato il vice premier Luigi di Maio in una intervista a Unomattina. Annunciando poi che una decisione definitiva sul voto sarà “corale” e verrà presa solo dopo l’istruttoria.
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