La realtà in cui viviamo, nella quale il virtuale spesso sovrasta il reale, sta mettendo in crisi il nostro “Sè”. E’ questo l’allarme lanciato lo scorso fine settimana dagli psicoanalisti e neuroscienziati italiani e internazionali al convegno ‘Exploring the Self’ a Roma, che ha cercato di fare chiarezza su cosa accade nel nostro cervello dall’avvento del digitale e dei canali social. Stare costantemente online è collegato inoltre a un aumento di alcune patologie che rientrano nell’ambito del narcisismo: tendiamo a focalizzarci su noi stessi senza esprimere interesse per ciò che ci circonda. Anche patologie come la dipendenza dal web rientrano nell’ambito del narcisismo, per la parte in cui esprimono un senso di fragilità e debolezza nei confronti dell’interazione con il mondo esterno.
In sostanza, presi da noi stessi e da come apparire al meglio sui social, non ci godiamo il mondo circostante e i momenti migliori della vita. Come spiega il professore Georg Northoff dell’Università di Ottawa, coloro che sono affetti da questa patologia di narcisismo infatti “Hanno un grande Ego. Abbiamo scoperto che non reagiscono correttamente agli stimoli esterni, in una particolare area del cervello che è molto importante per integrare informazioni esterne e interne. Nella attività spontanea, continua del cervello, sono inoltre molto lenti”. Nel momento in cui si è molto lenti si fa infatti si fa maggiore fatica a seguire le informazioni ricevute. Ne consegue una frustrazione per questa condizione che fa quindi accrescere il nostro Ego, nel tentativo di sopperire alla mancanza riscontrata.
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