Ed ecco la mazzata definitiva di Salvini all’alleato Di Maio sull’analisi costo-benefici relativa alla Tav. Dopo l’incontro tra i due vicepremier, continuano le tensioni tra Lega e M5s sull’opportunità o meno di realizzare l’opera. “L’analisi costi-benefici? Non mi ha convinto”, dice Matteo Salvini a margine della presentazione del Rapporto “Agromafie”. Il ministro dell’Interno ribadisce: “In linea generale più veloci viaggiano le merci e le persone, meglio è”.
Da parte sua il ministro-gaffe delle Infrastrutture Danilo Toninelli attacca il controparere di Pierluigi Coppola, l’unico esperto della commissione non schierato contro la Torino-Lione che ribalta l’analisi di Marco Ponti, che ieri ha tenuto un’audizione in commissione Trasporti alla Camera.
“Io sono molto favorevole al dibattito – dice a Radio in blu – ma l’analisi costi-benefici ufficiale sulla Tav è una sola”. E aggiunge che Coppola, “non faceva parte del team di lavoro di Ponti e ha dato un piccolo contributo di un ingegnere che dice la sua”. Dunque, “i dati di partenza” sono quelli dell’analisi costi-benefici, rimarca il ministro: “Io confermo che il team di Ponti ha lavorato in maniera totalmente indipendente”. Fa ridere questa cosa.
Ponti è quello che veniva invitato in tutte le trasmissioni tv, come ha ricordato ieri sera Corrado Formigli ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo, come massimo esponente e spero dell’idea No-Tav. Quindi indipendente da cosa? Povero Toninelli. Ma soprattutto poveri noi.
In merito alla decisione del governo sulla Torino-Lione, Toninelli prosegue: “Tra noi e la Lega si è sempre discusso in maniera concreta e obiettiva, tra persone per bene, prive di pregiudizi. Noi non ne abbiamo, sono convinto che non ne abbia neanche la Lega”. Di conseguenza “discuteremo mettendo sul tavolo tutto quello che è il bene collettivo del Paese. È evidente – aggiunge – che la decisione è politica”.
Intanto nei cassetti degli uffici di Telt, la società italo-francese incaricata di realizzare la Tav Torino-Lione, ci sono – in attesa della decisione del governo italiano se bloccare o no l’opera – sei gare soprasoglia in corso ma “congelate”, per un valore di 400 milioni di euro, sette gare aggiudicate per un valore di 125 milioni, ma di cui Telt non sottoscrive per ora i contratti; e infine nove bandi di gara già preparati, per un valore di 3,4 miliardi di euro, che dovevano essere pubblicati nel corso del 2018 ma che l’analisi costi-benefici imposta dal governo ha per ora congelato.
In tutto circa quattro miliardi di euro, appalti che potrebbero partire subito, con effetto immediato sull’edilizia in decennale crisi e sull’economia nazionale in frenata. La mappa precisa dei “motori” della Torino-Lione pronti al via ma congelati non è un mistero: è stata fatta da Telt per il ministero delle Infrastrutture e inserita all’interno della relazione tecnico-giuridica pubblicata dal Mit insieme all’analisi costi-benefici.
Ma sì, fermiamola un altro po’ questa Italia, che ne ha bisogno! In fondo con il Pil bloccato, la crescita a zero e la recessione, questa è proprio la ricetta giusta!
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