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Scritta razzista, la mamma: “È colpa di Salvini”. Lui replica subito

Un’altra inaccettabile scritta razzista contro la famiglia che ha adottato Bakary Dandio, 22 anni, a Melegnano. Già una settimana era stata denunciata la comparsa di frasi offensive nell’androne del palazzo. Lunedì mattina i coniugi Paolo Pozzi e Angela Bedoni hanno trovato sul muro di casa un’altra frase: “Ammazza al negar” (espressione dialettale che significa “Ammazza il negro”) con sotto il disegno di una svastica, esattamente nello stesso punto dove era stata fatta la settimana precedente (era stato scritto in pennarello nero “Pagate per questi negri di merda”.

La procura di Lodi ha aperto un fascicolo per “minacce”, i carabinieri stanno indagando anche per capire se si tratti della stessa mano. La mamma del ragazzo, intervistata, si è scagliata contro il clima politico di odio di questi ultimi mesi, con particolare riferimento a Matteo Salvini.

“È una situazione – dice la mamma di Bakary Dandio – che, pensiamo, sia anche determinata da pronunciamenti, comportamenti, atti legislativi di forze politiche e di alcuni loro esponenti, sia della maggioranza che dell’opposizione: ci riferiamo, ad esempio, a un malinteso senso di tutela dei cittadini italiani e dei confini nazionali e a una sistematica campagna di disinformazione rispetto alla reale rilevanza dei flussi migratori, per altre a una evidente confusione delle posizioni da assumere a livello etico, per altre ancora a una altrettanto evidente contraddittorietà ed incapacità di proporre alternative”.

Subito arriva la replica del vicepremier: “Io rispetto il dolore di una mamma, abbraccio suo figlio e condanno ogni forma di razzismo. Ma la signora rispetti la richiesta di sicurezza e legalità che arriva dagli italiani, che io concretizzo come ministro. Bloccare gli scafisti e i loro complici, fermare l’immigrazione clandestina, assumere poliziotti, installare telecamere ed espellere criminali è semplicemente giustizia, non è razzismo”.

Le vecchie scritte erano state cancellate, ma nella notte tra domenica e lunedì è comparsa quella nuova. Già l’episodio della settimana scorsa era stato condannato da tutte le istituzioni, ma dopo quest’ultimo gesto razzista Rodolfo Bertoli, il sindaco di Melegnano tuona: “Sono veramente indignato. Voglio una fiaccolata per le vie del paese e invito a partecipare anche tutti gli altri Comuni che lo vorranno. Perché tutti possano dire a gran voce che noi il razzismo non lo vogliamo”.

Lunedì sera il Consiglio comunale di Melegnano ha ospitato i due coniugi, che hanno ripercorso i fatti, ed espresso ufficialmente la propria solidarietà, cosa fatta anche dal prefetto Renato Saccone. La casa dei coniugi è in una zona senza telecamere e le indagini finora non hanno portato a nulla. Le ultime minacce hanno scosso particolarmente la famiglia di Bakary.

 

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