“Forse non siamo all’altezza, forse siamo principianti come dicono”. Beppe Grillo choc. La considerazione più giusta e sorprendente la fa proprio il fondatore e garante del Movimento 5 Stelle. Commenta così l’ennesimo tonfo di suoi durante il suo spettacolo al Metropolitan di Catania dopo la débâcle penastellata anche alle elezioni regionali in Sardegna, mentre brucia da morire il tracollo dei consensi anche nei sondaggi nazionali.
“Chi sono, chi siete, cosa fate? Siete in dissesto, anche Roma è in dissesto. Non so con chi prendermela, con Di Maio, con suo papà… Sono un comico governativo…”. È Iniziato così, ieri sera (lunedì 25 febbraio, ndr) lo show del comico.
“Mi contestano, mi gridano ‘Grillo ritorna’. Non sono mai andato via. Il Movimento è nato per dare uno strumento ai cittadini anche con Rousseau”, ha aggiunto in un altro passaggio della sua performance in terra di Sicilia. Dunque, un affondo al Partito Democratico: “Il Pd perché muore? Perché non ha narrazione. È noioso, è barboso. Ha messo questo Martina che sembra il maggiordomo della Famiglia Addams. Non c’è ironia. Se c’è l’ironia fermi tutti: se fermi l’ironia sei già morto”.
Dunque, una frecciatina all’esecutivo gialloverde: “Sono io il Governo! Avete fallito. Il vostro comune è fallito. Per le stesse persone che avete rieletto…”, dice rivolgendosi ai catanesi presenti in teatro. Infine, due battute anche sull’alleato Matteo Salvini…
“Salvini è il meno peggio, abbiamo fatto con lui un accordo su 25 punti. Abbiamo portato a casa il reddito di cittadinanza, la legge contro i corrotti e altro. Salvini è uno leale ed è furbo perché sfrutta le piazze come una volta facevamo noi. Però la Lega quello che stiamo facendo noi non lo sa. Stiamo cercando di fare capire alcune cose a questi giovani della Lega che non sono poi così coglioni…”, ha chiosato il comico ligure.
Stefano Buffagni, sottosegretario M5s agli Affari Regionali, interpellato su quelle “non siamo all’altezza” pronunciato da Beppe Grillo, replica così: “Non ne vedo così tanti di fuoriclasse anche negli altri. Certo che se gli uffici si mettono di traverso… perché il politico cambia ma l’apparato rimane…”. Provocato sul rischio che ogni uscita di Toninelli costi voti, Buffagni risponde con una risata e un divertito: “Non posso… no, non voglio rispondere”.
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