Virginia Raggi e le sue teorie:”Gli alberi di Roma cadono perché spesso risalenti all’epoca del Fascismo”. Questa la spiegazione che la sindaca ha dato su Facebook dopo la strage di piante causata dal forte vento dei giorni scorsi che ha fatto anche un morto a Guidonia e vari feriti. “Serve un piano straordinario per l’abbattimento di tutti gli alberi malati e arrivati a fine vita a Roma – sottolinea Raggi -. Si tratta di piante per le quali non c’è alcun rimedio e per le quali non basta la manutenzione”.
“Questi alberi li potremo sostituire piantandone altri, giovani e sani, al loro posto. Molti degli esemplari caduti hanno circa 90 anni: sono stati piantati durante il regime fascista ed ora sono giunti al termine della loro esistenza. Si tratta di piante per le quali non bastano le cure ordinarie”.
Un duro bagno di realtà, ammette lo stesso sindaco, perché “inevitabilmente, cambierà anche il paesaggio di Roma. I pini secolari fanno parte del panorama di Roma ma così non si può andare avanti”. Per fare la manutenzione dei 330mila alberi presenti a Roma servono fondi e, soprattutto, la possibilità di recuperare i ritardi dovuti ai decenni in cui troppo poco è stato fatto”.
Il post della sindaca ha avuto oltre 900 condivisioni e non è mancato chi le ha ricordato come, ai tempi in cui il primo cittadino era Marino, fosse assai meno riflessiva e indulgente quando in città capitava che crollasse qualche pino…
“La sindaca Raggi oggi se la prende con gli alberi di epoca fascista per i quali prevede un taglio radicale, sembra più un’epurazione ideologica che un provvedimento botanico. Inutile ricordare che importanti esperti hanno certificato che esistono metodi tali da rendere compatibile il paesaggio delle nostre città con i pini: monitoraggio arboreo, avvio del famoso bando ancora fermo per censimento, potatura e messa in sicurezza del patrimonio arboreo romano” È quanto dichiara il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.
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