Un nuovo, ennesimo caso arriva a incendiare la vicenda Tav, intorno alla quale si sta già consumando lo scontro (accesissimo) tra la Lega di Salvini e il Movimento Cinque Stelle. Le due anime dell’esecutivo sono barricate su posizioni inconciliabili, nessuna disposta a fare un passo indietro. Conte si è schierato con i grillini, contribuendo ad aumentare la rabbia degli esponenti del Carroccio. Un clima rovente nel quale si inserisce l’ennesima, fastidiosa indiscrezione.
Come riportato dal Messaggero, infatti, tra i firmatari dello studio riservato della Commissione europea che illustra l’impatto socio-economico e ambientale delle reti transeuropee di cui fa parte il corridoio Mediterraneo, c’è anche la firma di sei dipendenti della società presieduta dall’ingegnere Marco Ponti, la TRT trasporti e territorio. Quel Ponti che, in Italia, ha realizzato l’analisi costi benefici per conto di Toninelli bocciando la Tav. E che invece la promuove nello studio europeo.
Il documento di Bruxelles ha ottenuto anche il via libera della società di Marco Ponti, che ha messo a punto l’analisi costi-benefici per il governo dando parere negativo sull’opera. Con il corridoio Mediterraneo, che va da Gibilterra a Budapest, lo studio stima che al 2030 si potrà ottenere un risparmio di tempo del 30% per i passeggeri e del 44% per le merci. Inoltre, nei prossimi dieci anni per ogni miliardo investito nel cantiere verrebbero creati 15mila posti di lavoro, senza considerare l’indotto sul territorio.
Secondo lo studio, che risale al 2018, per il corridoio Mediterraneo il risparmio di tempo è notevole. Si parla del 30% per i passeggeri e 44% per le merci. La bozza del rapporto, ottenuta dall’Adnkronos, è redatta per conto della Commissione Europea da due società, una tedesca, la M-Five Gmbh Mobility, Futures, Innovation, Economics di Karlsruhe e la Trt, Trasporti e Territorio, una srl di Milano il cui presidente è appunto il docente del Politecnico di Milano, Marco Ponti.
Dal canto suo, Ponti, intervenendo a ‘Mattino 5’, ha precisato che si tratta di “un’analisi sul valore aggiunto e non ha nulla a che vedere con l’analisi costi-benefici”. Sulla vicenda è intervienuto anche Francesco Ramella, che insieme a Marco Ponti e altri tecnici ha contribuito alla stesura dell’analisi costi benefici: “Lo studio non dice ‘va fatto’. Illustra i benefici ma non i costi. Non è firmato da Ponti”.
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