Che il paese si stia incattivendo è sotto gli occhi di tutti. Il linguaggio delle politica, e soprattutto di chi è al governo in questo momento, non fa altro che buttare benzina su un fuoco che invece andrebbe spento al più presto. Con l’invenzione dell’emergenza immigrazione è tornata una fortissima e pericolosa ondata di razzismo in tutta Italia, con conseguenze spesso drammatiche. Sui social è un continuo susseguirsi di commenti e messaggi d’odio.
Il turpiloquio è all’ordine del giorno e la popolazione sembra sempre sul piede di guerra. I giovani rischiano di diventare i peggiori adulti del domani. In questo clima così tragico, un clima che l’Italia non merita, fa ancora più male leggere il risultato di uno studio sulla pena di morte sottoposto ai giovani italiani.
A condurre la ricerca è l’osservatorio “Generazione Proteo” della Link Campus University di Roma, che ha intervistato mille ragazzi tra i 16 e i 19 anni, interpellandoli proprio su un eventuale inserimento della pena capitale nell’ordinamento italiano. Ecco, su 1.000 persone, 454 si sono detto favorevoli all’introduzione della pena di morte per i reati di pedofilia e di violenza sessuale.
Insomma, il 45,4% vota sì, contro il 34,5% dei coetanei dei resto d’Italia, come ricorda Il Corriere del Veneto. Tra le priorità-richieste dei giovani veneti, c’è il ruolo delle istituzioni come garanti dell’ordine e della stabilità nel Paese, oltre che di legislatore di regole chiare e da rispettare.
Come si legge ancora sulle colonne del quotidiano locale, l’86,4% di coloro che avevano diritto al voto durante le ultime elezioni politiche ha dichiarato di essersi recato alle urne; nel resto d’Italia, invece, lo ha fatto l’80,9%.
Insomma, i veneti sarebbero così più ligi al dovere. Oltre che favorevoli, praticamente al 50% all’introduzione della pena di morte per certe tipologie di reati.
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