Una lettera che sta girando moltissimo sui social, firmata dai carabinieri e rivolata ai quattro colleghi “eroi” che hanno salvato i 51 ragazzini a bordo del bus dato alle fiamme, lungo la Paullese. Il loro intervento è stato fenomenale: hanno prima raggiunto il bus dopo la chiamata al 112 da parte di un alunno a bordo del pullman, poi sono stati speronati, sono scesi dalla gazzella “armi in pugno” e “a mani nude”, hanno divelto il vetro posteriore del mezzo estraendo i bambini terrorizzati.
Il dirottatore agitava un accendino, teneva due studenti in ostaggio, aveva cosparso il bus di benzina. Poco dopo è divampato l’incendio. La lettera dei colleghi ai quattro carabinieri è stata pubblicata dall’account ufficiale dell’Arma.
“Nel giorno in cui nasce la primavera – si legge sui social – festeggiamo cinquantuno bambini tornati a casa. Cinquantuno bambini, la primavera della vita. È stato tutto molto semplice, tutto come mille altre volte: una richiesta di soccorso, l’allerta della Centrale, l’intervento. È stato straordinario. Voi in pochi, di fronte a un autobus impazzito che vi speronava, a una minaccia terribile e mortale, alle fiamme che già divoravano le lamiere. Avete vinto”.
“Nessuno si è fatto male, nemmeno chi di quell’orrore era stato l’artefice. Perché le vite si salvano tutte. Siete stati gli angeli della strada, i supereroi che volano fra i grattacieli proteggendo la metropoli, l’argine contro la follia. Noi in tanti, 110 mila, che di fronte a tanto abbiamo solo una parola. Grazie. Grazie per averci resi orgogliosi della nostra uniforme. Per aver ricordato chi sono i Carabinieri, che cosa fanno da più di due secoli. Sono quelli che corrono verso il pericolo laddove l’istinto umano è fuggirne”.
“Quelli che vedono in ogni bambino un figlio, in ogni donna una sorella, in ogni anziano un genitore. Grazie perché domani sarete di nuovo sulla strada. Correndo alla prossima chiamata, pensando che in fondo non avete fatto che il vostro dovere”.
Dopo l’intervento tempestivo dell’Arma, guidatore – che aveva precedenti penali – è stato arrestato e la procura lo ha indagato per strage e sequestro di persona. Il suo è stato un piano premeditato. Ha acquistato la benzina, si è procurato un coltello per minacciare i ragazzi, li ha legati con le fascette. “Da qui non esce nessuno vivo”, urlava agli studenti terrorizzati. Una tragedia scampata.
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