Il ritorno del medico scolastico: questa l’idea del ministro della Salute Giulia Grillo, che parla di una “figura utile” in occasione del convegno dell’Inps sulla tutela e l’assistenza dei minori. Si tratta di una figura che è stata da tempo eliminata e che secondo la ministra potrebbe essere utile per affrontare temi come “i disturbi della sfera psichica, della sessualità, il bullismo, le dipendenze da sostanze ma anche da telefonini”. Per la Grillo, un ruolo che potrebbe anche essere reintrodotto con la legge quadro sull’infanzia.
L’idea sarebbe quella di avere un medico in ogni scuola, a partire da quelle dell’infanzia. Per il ministro questa figura potrebbe “essere un punto di riferimento nell’approccio all’infanzia e all’adolescenza”. La figura del medico scolastico servirebbe anche ad aiutare i giovani e a dar loro consigli, secondo la ministra: “Non può essere il genitore da solo sempre a scoprire se il bambino ha qualche problema”.
“Sto cominciando a studiare l’ipotesi: in base ai periodi della vita del bambino sarebbe bene avere anche la figura del pediatra mentre nel periodo successivo una con competenze psicologiche o altre figure che si alternano – afferma – È un tema delicato perché devono essere persone qualificate. Ho cominciato da poco a lavorare a questa proposta, ma è tra le varie idee innovative”.
Il medico scolastico serviva per aiutare i ragazzi e le ragazze ad affrontare alcune patologie molto diffuse tra i più piccoli, come l’influenza, il morbillo o i pidocchi. Confrontandosi con i docenti, poteva anche dare consigli ai genitori dei ragazzi per mandarli da specialisti come psichiatri o logopedisti. L’idea della reintroduzione del medico scolastico era stata già lanciata in Regione Lombardia nel 2016, quando il consiglio regionale aveva approvato un ordine del giorno in tal senso.
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