Anche il Po ora è diventato un fiume di plastica. Cresce ancora l’allarme in Italia, dopo il capodoglio morto in Sardegna pochi giorni fa (nello stomaco aveva 22 chili di plastica) e l’isola di rifiuti nel Tirreno. Stanno facendo il giro della rete le impressionanti immagini del fiume Po ridotto a un cumulo di plastica e rifiuti. A postare le foto su Twitter è stato Giuseppe Ungherese, Responsabile campagna Inquinamento di Greenpeace, che ha immortalato lo stato del fiume all’altezza di una chiusa in Veneto.
Non solo, a far preoccupare è anche lo stato di siccità come se fossimo già in estate quando le immagini risalgono invece a fine marzo. Il letto del fiume è una distesa di immondizia e scarti soprattutto di plastica. Ungherese su Twitter punta il dito proprio contro questo tipo di materiale che sta lentamente distruggendo il pianeta e il suo ecosistema: “Un fiume di plastica. La siccità, dovuta al #ClimateChange, ci fa vedere ciò che i fiumi trasportano.
Siamo in Veneto, non in Asia, lungo una chiusa nel bacino del #Po. Bisogna ridurre subito il consumo di plastica usa e getta!!!”. La situazione nel fiume Po oggi è questa e non riguarda solo la regione Veneto ma anche l’Emilia Romagna. Dopo che Giuseppe Ungherese (Greenpeace) ha lanciato questa drammatica allarme, i social hanno reagito con sdegno e indignazione.
“Bisogna ridurre anche il numero degli idioti che getta i rifiuti nei fiumi”, “Finché si è in tempo, approfittiamo della siccità,per ripulirlo”, “Direi che siamo più zozzi dei paesi asiatici. in India con il suo miliardo di abitanti ci sono, in proporzione, meno rifiuti e plastica che da noi”, sono stati alcuni commenti degli utenti.
Intanto si prova a correre ai ripari. Dal 2021 potremmo entrare in un supermercato e non trovare più piatti, cannucce in plastica, oltre a posate, cotton fioc, miscelatori per bevande e bastoncini per palloncini. Insomma, tutti quei prodotti mono uso di cui ci serviamo praticamente ogni giorno verranno messi al bando nei paesi dell’Unione europea.
Entro il 2021 dovranno essere vietati nell’Ue le posate di plastica monouso (forchette, coltelli, cucchiai e bacchette), i piatti di plastica monouso, le cannucce di plastica, i bastoncini cotonati fatti di plastica, i bastoncini di plastica per palloncini, le plastiche ossi-degradabili e i contenitori per alimenti e tazze in polistirolo espanso.
Un fiume di plastica. La siccità, dovuta al #ClimateChange, ci fa vedere ciò che i fiumi trasportano. Siamo in Veneto, non in Asia, lungo una chiusa nel bacino del #Po. Bisogna ridurre subito il consumo di plastica usa e getta!!! #breakfreefromplastic >> https://t.co/Id1XktOb5z pic.twitter.com/YJoL5uZUmU
— giuseppeungherese (@UnghereseG) 26 marzo 2019
A tutto questo, gli Stati dovranno affiancare programmi di sensibilizzazione alla causa. Gli Stati membri saranno chiamati, infatti, a promuovere campagne per sensibilizzare i consumatori all’incidenza negativa della dispersione nell’ambiente dei prodotti in plastica – che costituiscono il 70 per cento dei rifiuti in mare – e dei sistemi di riutilizzo disponibili, passando per le migliori pratiche di gestione dei rifiuti per questi prodotti.
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