Ancora una volta Charlie Hebdo è finito nella bufera, per quello stile satirico, dissacrante e secondo molti utenti eccessivo che già in passato aveva fatto arrabbiare per le copertine pubblicate in occasione del crollo del Ponte Morandi a Genova, del terremoto di Amatrice e della valanga che aveva travolto l’hotel Rigopiano. Stavolta, la testata si è concentrata su un caso accaduto in Francia, l’incendio della cattedrale di Notre-Dame che ha tenuto il mondo con il fiato sospeso.
Il riferimento chiaro, per quanto discutibile, è alla questione riforme. Macron ha annunciato che la cattedrale sarà ricostruita: il discorso che avrebbe dovuto tenere ieri sera per illustrare misure e provvedimenti dopo le settimane di caos legate ai gilet gialli, è stato rinviato proprio a causa dell’incendio. Tantissimi i commenti arrivati sui social per denunciare “l’ennesima schifezza spacciata per humor nero” e chiedere “almeno ogni tanto un minimo di rispetto”. Tristemente noto dopo l’attentato jihadista che a gennaio del 2015 devastò la redazione facendo 12 vittime, Charlie Hebdo è da tempo criticata dagli utenti italiani. Tanto che, già nelle ore subito successive allo scoppio del rogo, diversi utenti avevano iniziato a lanciare delle provocazioni in rete mettendo la testata nel mirino: “Ora vediamo che farà Charlie Hebdo” o anche “Adesso sono curioso di vedere se Charlie Hebdo farà satira su questa ‘tragedia’ … dove non è morto nessuno… #NotreDame”.La rivista non si è fatta attendere, dando il là all’ennesimo scontro virtuale: “Avete riso sulla morte degli italiani, ma la differenza è che noi piangiamo Notre Dame come fosse anche nostra! Noi non dimentichiamo le vignette di Amatrice e Rigopiano” a “Potevate fare di meglio ipocriti”.
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