Beppe Grillo è in Giappone. E torna quindi anche a parlar dopo un lungo periodo di silenzio. Invitato a intervenire ieri in una conferenza sulla democrazia diretta che si è tenuta alla Camera Alta del Parlamento Giapponese e a un dibattito sui temi etico-sociali in una dei principali ministeri governativi a Tokyo, il fondatore del M5S ha parlato di agricoltura sostenibile, inquinamento, e di quella che ha definito una rivoluzione antropologica del movimento da lui fondato, davanti a una platea di 200 persone.
“Mi hanno invitato perché vogliono vedere come costituire un movimento simile al nostro, vogliono capire perché i sistemi poi sono sempre gli stessi, gli stati, la corruzione, il cambiamento di generazione”, ha detto Grillo.
In riferimento all’alleanza tra il movimento da lui fondato e la Lega, si è definito “entusiasta”, sebbene ha ricordato che esistano differenze di posizione, riguardanti principalmente il clima e le questioni ideologiche. Tuttavia, Grillo ritiene che la collaborazione tra i due partiti sia stata inevitabile.
“Lavorare assieme è stato l’ unico modo per portare a casa dei risultati, come la lotta alla corruzione”. In otto mesi di governo il M5S ha “portato a casa dei risultati straordinari”. Il garante del Movimento ripercorre i primi passi, quando “lanciavo degli argomenti su cui discutere e la gente sul mio blog commentava ciò che dicevo”.
“La rete si è poi sviluppata. Gli argomenti venivano discussi da una platea non fisica che ha poi portato alla nascita del M5S fino a portarlo a governare l’Italia con un’altra forza politica. Da partito di opposizione e grido contro la politica ci siamo ritrovati a fare una politica nuova, e in 8 mesi abbiamo portato a casa dei risultati straordinari”, rimarca Grillo. “L’evoluzione di economia, finanza e informazione è il decentramento. Stanno scomparendo Stati e nazioni, diventiamo invece città-stato”.
“Oggi – ha continuato Grillo – il progetto di una nuova città è il quartiere delle città: ogni quartiere ha esigenze diverse, deve essere autosufficiente dal punto di vista ambientale, energetico e di cibo. Anche l’informazione del quartiere deve essere del quartiere stesso, e sarà sempre così nel futuro. Le esigenze di una parte di periferia sono diverse da una parte di città in centro. E’ nelle periferie che trovi il tessuto sociale e dove si svilupperanno le nuove politiche del futuro”.
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