“Amplificare”, questo è il lavoro di Luca Morisi, il responsabile della comunicazione di Salvini balzato più che mai agli onori della cronaca in questi giorni per aver postato la foto di Salvini con il mitra in mano per dare gli auguri di Pasqua. E aggiungendo che la Lega è “armata” e pronta a difendersi. Morisi ad esempio è quello che sale sul palco di piazza del Popolo e corre a incitare i tecnici del suono per “amplificare” la voce di Bocelli durante l’ultima manifestazione della Lega.
Ha il viso di un bambino nonostante i 45 anni, la voce calma dei mantovani, l’eloquio di un filosofo e le certezze di un informatico. Luca Morisi è considerato lo spin doctor di Salvini. “Salvini è lo spin doctor di se stesso, un comunicatore eccezionale, il simbolo della disintermediazione. La nostra mission è amplificare il suo messaggio”.
Morisi analizza i dati sui social attraverso un software chiamato “la Bestia” e con questo algoritmo sceglie gli argomenti che fanno presa sulla gente. Ma lui dice: “Sono state dette cose sbagliate. Questo algoritmo non ha nulla a che fare col merito delle cose. Questo dipende solo dal fiuto di Salvini. Le persone dovrebbero usare il rasoio di Occam, cioè l’interpretazione più semplice è quella reale”. Da poco è stato assunto al ministero, in cosa consiste la giornata di Morisi?
“È complicata, non è che devo spiegare a lei che cosa faccio. Salvini è il vicepremier e ministro e noi seguiamo la sua strategia di comunicazione. Ho iniziato a programmare quando avevo 10 anni con il Commodore 64. Sono un informatico, laurea in filosofia. Ho insegnato all’università per dieci anni. Sono sempre stato con la Lega fin dal 1992”.
Come ha conosciuto Salvini? “Su Facebook. Lo vidi a Porta a Porta nel 2012 mentre faceva una diretta con l’iPad dialogando con gli ascoltatori. Questa capacità di ibridare i due media, la tv e i social, mi ha appassionato così lo cercai ed è nato un rapporto professionale”. E con questa comunicazione puntate all’Europa. “Sì, il mondo, gli alieni… Nooo, bisogna restare con i piedi per terra. Mai sedersi sugli allori neanche sul piano tecnologico perché le cose cambiano continuamente. È tutto un research development, è tutto un trial and error”.
“Salvini usa un linguaggio lontano dalle costellazioni semantiche tipiche della politica. E lo fa autonomamente. Come per il tweet sul ragù. I fan apprezzano che lui riveli pezzi della sua vita extra politica. Tutti fanno errori. Rispetto all’intensità di comunicazione di errori non ne ha fatti molti. Lui agisce autonomamente. Sul piatto di ragù su Twitter ha sorpreso anche me”.
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