Stiamo diventando sempre più stupidi. E no, non è il giudizio personale di qualche politico deluso dai risultati elettorali, ma l’impietosa analisi degli scienziati. Una conclusione alla quale sono giunti analizzando quella stessa popolazione che negli anni scorsi aveva fatto parlare di “Effetto Flynn”, termine con il quale si indica l’aumento del quoziente intellettivo medio dei cittadini. Oggi, invece, il trend sembra essere diventato opposto, tanto da far parlare di “Effetto Flynn capovolto”.
In pratica, a partire dagli anni Duemila stiamo diventando più stupidi. Alcuni studi effettuati negli anni zero mostrano infatti come in alcuni paesi sviluppati questa tendenza si stia invertendo, con valori medi di quoziente d’intelligenza inferiori rispetto a quelli rilevati molti anni prima, mentre la tendenza positiva sembra continuare nei paesi dove la media nazionale del QI è ancora bassa.
Lo studio di Flynn era stato pubblicato nel 1987 sul Psychological Bulletin. Lo scienziato aveva messo a confronto i risultati di test d’intelligenza effettuati su alcuni bambini nel 1947 e nel 1972. Nei 25 anni trascorsi, il Qi dei ragazzi era aumentato di 8 punti. Da qui, la deduzione: nelle nazioni sviluppate il QI aumenta da una generazione all’altra in una misura variabile tra i 5 e i 25 punti.
Si legge sul Corriere della sera: “Purtroppo però questa euforia si è smorzata nel 2004, quando sulla base di alcune ricerche empiriche l’Università di Oslo si accorse che tra il 1970 e il 1993 l’effetto Flynn era diminuito. Negli anni successivi questo rallentamento ha trovato ulteriori conferme, fino alla tragica scoperta che il trend si è ormai rovesciato, e da un anno all’altro il QI diminuisce mediamente dello 0,25-0,50. Insomma, diventiamo sempre più stupidi”.
Il transistor organico che impara come il cervello umano