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Il grande ritorno delle province: l’ultima idea di Salvini e Di Maio

Erano arrivati al governo annunciando fin da subito, tra i punti chiave del contratto, la volontà di ridurre i costi di una politica che gravava troppo sulle tasche degli italiani. E invece i gialloverdi sembrano muoversi in una direzione ben diversa, e che potrebbe far lievitare i costi invece di abbatterli. Come riportato dal Sole 24 Ore, infatti, Salvini e Di Maio si appresterebbero a varare una riforma degli enti locali che porterà alla riesumazione dei consigli provinciali e e dei loro presidenti. In sostanza, il grande ritorno delle province.

Una decisione che avrà come conseguenza l’elezione di 2.500 consiglieri e relativi presidenti. Un vero e proprio ritorno al passato che, anticipa la testata, è contenuto nella bozza delle linee guida per la riforma degli enti locali. In questo passaggio significativo, riportato dal Sole: “La Provincia ha un presidente, eletto a suffragio universale dai cittadini dei Comuni che compongono il territorio provinciale, coaudivato da una giunta da esso nominata”. E a coaudivare il presidente ci sarà il Consiglio “con poteri di indirizzo e controllo, eletto a suffragio universale”.

Poche righe per un salto all’indietro, che riporterebbe le lancette a prima della riforma Delrio e alla rinascita delle province. A scriverle, su carta intestata della Presidenza del Consiglio sono i componenti del tavolo tecnico-politico in conferenza Stato-Citta istituito dal Milleproroghe, guidato dal sottosegretario leghista Stefano Candiani e dalla viceministro all’Economia, la cinque stelle Laura Castelli.

Una notizia che ha ovviamente diviso fin da subito gli utenti sui social: la maggior parte ha mostrato una certa indifferenza verso la decisione, sostenendo che si tratterebbe di un passo indietro che finirebbe per aggravare la situazione economica del Paese.

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