Da Torino arriva un fondamentale passo in avanti della Chiesa verso la legittimazione delle relazioni omosessuali. Un cambiamento del Catechismo che estende i suoi effetti ben oltre la sfera sessuale. Alla fine di aprile la diocesi di Torino ha organizzato un ritiro in convento per persone omosessuali. L’obiettivo? Dare lezioni di fedeltà. “L’esperienza dell’amore fedele di Dio è un modo per mettere ordine nelle relazioni disordinate, omosessuali o eterosessuali che siano”, ha spiegato il gesuita padre Pino Piva, uno dei relatori del ritiro.
È la negazione di quanto affermato dal catechismo della Chiesa per cui sono proprio “gli atti omosessuali” ad essere “intrinsecamente disordinati”. La diocesi di Torino in pratica riscrive il Catechismo, dando corpo a un movimento internazionale che sta intensificando la sua pressione, come del resto l’allora cardinale Joseph Ratzinger, da prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, aveva già previsto nel 1986.
Il ritiro in convento è stato organizzato alla chetichella e se ne è saputo solo a cose fatte, per evitare quanto accaduto l’anno scorso, quando l’arcivescovo Cesare Nosiglia bloccò l’iniziativa parlando di un equivoco sulle intenzioni; allo stesso tempo però esprimeva pieno apprezzamento per il promotore dell’iniziativa, don Gianluca Carrega, il cui pensiero “omosessualista” è molto chiaro. E infatti, non solo don Carrega è rimasto al suo posto, ma ha alla fine organizzato il suo ritiro in convento.
In effetti in un solo anno molte cose sono maturate e la diocesi di Torino sa di poter contare su un ampio sostegno in Italia e all’estero. Diversi vescovi in Germania ed Austria, ad esempio, stanno prendendo posizione a favore della benedizione in chiesa delle coppie dello stesso sesso.
Del resto anche papa Francesco aveva incontrato, con tanto di foto ricordo, il Consiglio pastorale dei cattolici Lgbt+ della diocesi di Westminster, direttamente inviati dal primate inglese cardinale Vincent Nichols. Fatti e gesti eloquenti, accompagnati anche da una martellante insistenza del quotidiano dei vescovi italiani, Avvenire, che della legittimazione delle unioni gay ha ormai fatto una bandiera e non passa settimana che non la proponga.
In maggio, le iniziative cattoliche pro-gay esploderanno intorno alla Giornata mondiale per la lotta all’omo-transfobia. E di anno in anno aumentano diocesi e parrocchie che aderiscono o che comunque danno ospitalità. Ben venga!
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