Salvini davanti, tallonato dal Pd. I Cinque Stelle, invece, non pervenuti, al contrario di un Berlusconi attivissimo. Questa, in sintesi, la fotografia delle campagne elettorali in vista delle prossime elezioni del 26 maggio, scattata da Facebook. Il colosso social ha infatti deciso di fornire piena trasparenza sulle sponsorizzazioni dei post pubblicati sulla propria piattaforma, dati dai quali emerge chi ha speso di più e meglio per attirare l’attenzione degli elettori in queste ultime settimane cruciali per l’esito elettorale.
Come spiega il Sole 24 Ore, il giochino funziona così: ciò che guardiamo magari distrattamente sui social arriva sul nostro profilo perché magari qualcuno ha pagato del denaro affinché quel messaggio politico ci venisse sottoposto, considerandoci un “target” interessante ai fini elettorali (Facebook offre un livello di precisione in questo senso del 90%). La ragione è nota: gli italiani trascorrono in media 6 ore e 42 minuti connessi a Internet, di cui due ore e un quarto da smartphone.
Molto visto soprattutto tra le donne il post sponsorizzato (con il budget maggiore, fino a 5 mila euro) sulla castrazione chimica (“Il 58% degli italiani è favorevole”).Da registrare come invece sia stato rimosso da Facebook il famoso post sponsorizzato del VinciSalvini, il gioco messo in campo dallo staff del leader della Lega, popolare in larga parte tra gli uomini under 44, in base alla normativa di Facebook.
Il Partito Democratico ha stanziato finora 73 mila euro (26 mila circa nell’ultima settimana) per sponsorizzare i post del suo segretario, Nicola Zingaretti. Meno efficace la campagna dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che ha sponsorizzato quasi 400 post, ciascuno però con budget particolarmente basso: complessivamente sono stati spesi 66 mila euro, di cui 16 mila nell’ultima settimana.Sempre nel centro destra, sono da segnalare i numerosi post di Giorgia Meloni, sponsorizzati complessivamente per 17 mila euro (8 mila nell’ultima settimana) da Fratelli d’Italia. Per un movimento nato sulla rete può apparire un paradosso, ma per questa competizione elettorale le pagine del MoVimento 5 Stelle non hanno messo in campo alcuna sponsorizzazione su Facebook. Effetto anche del cambio di passo comunicativo che il M5S ha messo in campo ormai da tempo, con una sterzata “moderata”.
I numeri non tornano: la propaganda di Salvini sulla sicurezza è un flop