La vera vincitrice delle elezioni europee, alla fin fine, è stata senza dubbio lei, Greta. In attesa di capire quali saranno i rapporti di forza all’interno del nuovo Parlamento, c’è un messaggio che arriva forte e chiaro dall’ultima tornata elettorale e che le forze politiche non possono più ignorare: la questione ecologista esiste e va affrontata. Ed è balzata in cima all’agenda dei principali gruppi dell’Eurocamera, compresi quelli che potrebbero comporre la nuova maggioranza.
Un risultato che è il frutto anche dell’attivismo di Greta Thunberg, la liceale svedese diventata punto di riferimento degli ecologisti di tutto il mondo. I suoi “Venerdì per il futuro” hanno animato le piazze europee per mesi, portando alla ribalta l’emergenza climatica e i danni dell’inquinamento da CO2. I partiti verdi crescono ovunque nei Paesi più industrializzati d’Europa, con un exploit in Germania che li porta sopra il 20%, catapultandoli al secondo posto nello scacchiere politico tedesco.
Ottimi risultati sono arrivati anche dalla Francia, terzi con circa il 13%, e dal Regno Unito, dove sono accreditati nelle proiezioni poco sotto il 10%. I verdi italiani sono i grandi assenti di questa tornata, accreditati nei primi exit poll largamente al di sotto della soglia di sbarramento al 4%. Numeri che hanno costretto Annegret Kramp-Karrenbauer, nuova leader della Cdu di Angela Merkel, ad “aprire” alle tematiche verdi.
“Vogliamo recuperare i deficit del nostro partito per quello che riguarda la politica del clima”, ha detto la Kramp-Karrenbauer, di fronte alle telecamere dell’Ard, il primo canale televisivo pubblico. “Da domani cominceremo a recuperare in questo campo”, ha aggiunto la leader della Cdu. “Dimostreremo che la difesa del clima può coincidere con un’economia forte e una maggiore equilibrio sociale. Dobbiamo mostrare le risposte che convincano le persone”, ha concluso “AKK”.
La strana coppia: Greta e Ardnlod Schwarzenegger insieme per il clima. Il loro appello