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Salone del libro: Altaforte ora vuole un risarcimento “per censura”

Una storia che non è ancora finita quella che riguarda il caso del Salone del Libro e la polemica relativa alla presenza dell’editore Altaforte, vicino storicamente alle posizioni politiche di CasaPound e alla fine estromesso dalla kermesse con ovvio codazzo al veleno nei giorni successivi. A parlare è stato Francesco Polacchi, che è tornato sull’accaduto: “C’è stata un’ingiustizia che non poteva  passare inosservata perché avrebbe creato un precedente enorme”.

“In  seconda battuta abbiamo ricevuto un danno economico – prosegue Polacchi – Questo è un libro che poteva sbancare, sì c’è Stato un certo successo ma il danno c’è  stato, soprattutto a causa della censura. Poi abbiamo avuto il rifiuto di alcuni librai di esporlo: 120 librai della Feltrinelli si sono  rifiutati di averlo sugli scaffali condizionando anche le vendite di  altri nostri volumi”.Le dichiarazioni sono arrivate attraverso l’Adnkronos, alla quale l’editore di Altaforte  Francesco Polacchi, ha spiegato le ragioni della richiesta di  risarcimento nei confronti del Salone del Libro. “Avevamo promesso che non avremmo lasciato passare questa ingiustizia  e lo abbiamo fatto – ha aggiunto – Abbiamo scelto Paniz perché conosce bene la materia e siamo convinti che con lui si possa aprire una  strada che ci porterà a condurre la causa in modo corretto”.

Chi li ha visti? Elezioni impietose per CasaPound e Forza Nuova

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