Matteo Salvini ha messo nel mirino la Rai. E lancia il suo personale affondo con il solito annuncio social, collegandosi in diretta su Facebook per parlare, in una diretta, di vari argomenti tra i quali proprio il futuro della televisione pubblica. Secondo il leader della Lega, è il momento di “ridiscutere anche il modello organizzativo della Rai, premiando i tantissimi lavoratori interni, che sono professionisti eccellenti, e non si capisce perché occorra sempre affidarsi ad agenti e produzioni esterne, spendendo milioni e milioni perché tizio è amico di caio o è cugino di Sempronio”.
Bisogna rimettere “il merito” al centro “anche nella pubblica amministrazione – continua Salvini – stiamo lavorando su una grande riforma per portare il merito anche nella pubblica amministrazione e, dato che la Rai è una grande azienda pubblica, ci sono tanti dipendenti pubblici che lavorano bene e dovrebbero essere premiati e incentivati nel loro lavoro, così come ce ne sono altri che non fanno assolutamente nulla e dovrebbero poter essere licenziati come capita nelle aziende private”.
Nelle scorse ore anche l’altro vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, era tornato a parlare della questione, spiegando che “serve subito approvare una legge per spezzare il legame tra la politica e la Rai”. Sul tema, portato avanti da anni dal Movimento 5 Stelle, c’è una proposta di legge già depositata dai pentastellati, “che siamo pronti a discutere – ha spiegato il ministro del Lavoro – La tv pubblica è dei cittadini, che pagano il canone, non dei politici”.
Sostanzialmente, secondo Di Maio, o “si approva subito la legge, a firma Liuzzi, che punta a spezzare il cortocircuito tra politica e servizio pubblico, premiando il merito e la trasparenza”, oppure bisogna “tagliare il canone agli italiani”. In mattinata la commissione di Vigilanza sulla Rai aveva approvato la risoluzione del Movimento 5 Stelle sull’incompatibilità del doppio incarico di Marcello Foa come presidente della Rai e della controllata RaiCom.
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