Ha portato alla Lega una vittoria dal significato importante, quella nella Riace diventata con Mimmo Lucano simbolo dell’accoglienza. Lì, un successo aveva valore doppio ed è arrivato grazie ad Antonio Trifoli, che ha impedito proprio al sindaco uscente di riconfermarsi. Con un giallo, però, che sta scatenando in queste ore polemiche a non finire: il candidato della Lega, infatti, non avrebbe potuto partecipare alla tornata elettorale che poi l’ha visto trionfare.
A raccontare il perché è Alessia Candito sulle pagine di Repubblica: “Quando ha deciso di mettere insieme una lista ed ha iniziato a battere il paese casa per casa per raccogliere voti, Trifoli era un ispettore della sicurezza del Comune, con contratto a tempo determinato. Un vigile urbano, insomma, e come tale per legge non poteva essere eletto”.
L’articolo 60 del Testo Unico sugli Enti Locali (Tuel) individua infatti una serie di figure che non sono eleggibili: “il Capo della Polizia, i vice capi della polizia, gli ispettori generali di pubblica sicurezza che prestano servizio presso il Ministero dell’Interno, i dipendenti civili dello Stato che svolgano le funzioni di direttore generale o equiparate o superiori ed i capi di gabinetto dei ministri.
Per aggirare il divieto, il 26 aprile Trifoli aveva chiesto di andare in aspettativa non retribuita per motivi elettorali, per un mese. L’amministrazione comunale aveva dato parere favorevole, ma non avrebbe potuto farlo, dice Repubblica: “Ai dipendenti comunali è consentito candidarsi se l’Ente concede un periodo di aspettativa non retribuita, ma solo nel caso in cui il dipendente ha un contratto a tempo indeterminato”.
Ma Trifoli è un dipendente a tempo determinato: “L’articolo 1, comma 8, prevede espressamente che ‘non possono essere collocati in aspettativa i dipendenti assunti a tempo determinato’. Per poter essere eletto, Trifoli avrebbe dovuto semplicemente dimettersi. Ma così non è stato, e ora il neo sindaco leghista rischia grosso”. Trifoli, candidato della lista civica Riace Rinasce, vicina alla Lega, era stato eletto con 462 voti, il 41,89 per cento, battendo la lista di Mimmo Lucano.
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