Soffre l’Italia intera in queste giornate di caldo afoso. E soffrono i poveri parlamentari, costretti loro malgrado a lunghe sedute nell’emiciclo della Camera, alla ricerca di preziose bottigliette d’acqua per dissetarsi e salutari boccate d’aria all’esterno appena riescono a sottrarsi ai loro gravosi impegni. Una situazione talmente insopportabile da spingere Federico Mollicone di Fratelli d’Italia a farsi avanti per far sentire la sua voce, sentendosi oltretutto discriminato come tutti gli onorevoli rispetto alle colleghe di sesso femminile.
Gli uomini hanno infatti alla Camera l’obbligo di indossare alla giacca, una costrizione alla quale si aggiunge anche quella della cravatta per i senatori. Le donne, invece, hanno una maggiore libertà di scelta e, stando ai colleghi, finiscono per abusarne, con nudità (e comodità) di ogni tipo. Mollicone ha rincarato la dose su Facebook: “Una roba indecente. Quando l’altra sera, alla decima ora di votazione e un caldo da morire, mi sono visto passare accanto una collega in sottoveste da mare svolazzante non ci ho visto più e sono partito”.Non mancano apprezzamenti anche tra le donne, con la forzista Giusy Versace a promuovere una raccolta di firme trasversale per chiedere ai questori della Camera di “richiamare le deputate al decoro e al rispetto dell’Aula”. Non dovesse funzionare, “pretenderemo che venga previsto una sorta di dress code”. D’accordo anche la leghista Simona Bordonali: “le gonne sono spesso troppo corte, le magliette scollate. Ci vorrebbe un po’ di buon senso in più”. La destra, insomma, è tutta compatta. Per le onorevoli troppo svestite i tempi rischiano di farsi durissimi.
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