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Altro scontro Salvini-Saviano? Nuova direttiva del ministro per tagliare le scorte

Tra le priorità di Salvini, oltre quella di lasciare imprigionati in mezzo al mare i migranti salvati, c’è anche quella di revocare la scorta a persone che rischiano la vita. In un anno sono state revocate 49 scorte e gli agenti utilizzati per il servizio sono diminuiti del 9%. Il ministro dell’Interno ha ora firmato una nuova direttiva sulle scorte che, spiega il Viminale, mira a “razionalizzare le misure di protezione esistenti”. In attesa di conoscere meglio i criteri inseriti nel testo della direttiva, c’è la nota del Viminale che precisa come il provvedimento punti a “fornire criteri più stringenti per un’analisi rigorosa delle situazioni che richiedono le tutele personali”.

Sempre secondo le fonti ministeriali l’obiettivo della direttiva è di “rendere più efficiente il servizio sia per personale impiegato che per risorse utilizzate. Siamo impegnati per garantire la massima tutela per chi è davvero a rischio – spiega il ministro – ma siamo determinati a recuperare centinaia di donne e uomini delle forze dell’ordine per assicurare la sicurezza a tutti gli altri cittadini”.

C’è tuttavia attesa per capire chi per il ministero “è davvero a rischio”, visto che in passato proprio Matteo Salvini ha dichiarato che si stava valutando se, ad esempio, allo scrittore Roberto Saviano minacciato dalla camorra “serve davvero la scorta“. L’affermazione di Salvini aveva scatenato numerose reazioni, comprese quelle del Consiglio d’Europa, che aveva parlato di “intimidazione”. Al 1° giugno 2018 le scorte erano 618, e ne facevano parte 2.218 donne e uomini delle forze di polizia, oltre a circa 230 agenti utilizzati per le cosiddette vigilanze fisse ad abitazioni e luoghi di lavoro.

Sono 434 le auto blindate fornite, 266 le vetture non specializzate. Esattamente un anno dopo, al 1° giugno 2019, dopo un primo taglio di “razionalizzazione“, le misure di sicurezza sono diventate 569, calati dunque di circa il 9% il numero di agenti utilizzati sia per le scorte personali che per le vigilanze fisse. Per l’esattezza sono 2.015 le unità delle forze di polizia impiegate (203 in meno rispetto a dodici mesi prima), oltre a 211 per le vigilanze fisse, 404 le vetture blindate e 234 le non specializzate.

È il Lazio la regione dove si concentrano le attività di scorta con 209 nel 2018 e 173 nel 2019, subito dopo viene la Sicilia con 142 nel 2018 e 124 nel 2019. Le categorie più tutelate sono magistrati, imprenditori e diplomatici, oltre a politici, giornalisti e alti dirigenti dello stato. In particolare, al primo giugno 2018 risultavano protetti 274 magistrati, 82 politici, 45 imprenditori e 28 diplomatici.

Dopo un anno il numero dei magistrati tutelati non ha subìto variazioni, i politici sono scesi a 58, gli imprenditori a 32 e i diplomatici a 27.

 

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