Indignazione, rabbia, incredulità. Reazioni che hanno accompagnato l’incredibile interpellanza presentata da Federico Soffritti, consigliere comunale di Ferrara che, sull’onda dello scandalo per il caso degli affidamenti dei bambini a Reggio Emilia, ha chiesto al sindaco Alan Fabbri di quantificare le persone omosessuali ferraresi alle quali è stato assegnato un minore in affido.
Una sorta di censimento della popolazione omosessuale che ha scatenato la reazione delle opposizioni: “
Ci aspettiamo una chiara presa di distanza da parte del sindaco e della giunta – afferma Aldo Modonesi del Pd – dalle parole del consigliere di Fratelli d’Italia, il cui obiettivo è quello di screditare ed emarginare persone e coppie omosessuali, non idonee, secondo chi la pensa come Soffritti, ad allevare ed educare bambine e bambini”.Manuela Macario dell’Arcigay di Ferrara ha invece invitato Soffritti a non guardare solo a un piccolo pezzo della vicenda giudiziaria: “Farne una questione di orientamento mi sembra un pizzico strumentale. Mi sembra una mossa politica volta a gettare ombra su tutte le persone Lgbti o le associazioni che nulla, ma nulla c’entrano con questa vicenda”.L’ultimo intervento è quello di Famiglie Arcobaleno, che condanna “l’iniziativa apertamente discriminatoria e che ha come finalità quella di calpestare la dignità delle persone Lgbtq. Tale azione è prettamente strumentale e degna di un partito pronto a usare qualsiasi mezzo per raccogliere una manciata di voti in più alle prossime elezioni regionali. La gestione degli affidi, così come tutte le situazioni in cui sono coinvolti minori, deve essere improntata al massimo della responsabilità e della trasparenza ed avere come unico obiettivo il benessere dei minori stessi”.
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