CasaPound va sfrattata dalla sua storica seda, occupata abusivamente. Lo chiede il Demanio, che ha presentato regolare denuncia in procura per allontanare gli occupanti dello stabile che si trova in via Napoleone III, a Roma. Si tratta di un esposto firmato dal prefetto Riccardo Carpino che potrebbe far balzare in cima alla lista degli sgomberi la sede dei Fascisti del Terzo Millennio.
Una denuncia che si chiude con una richiesta di risarcimento milionaria ai danni degli occupanti che avrebbero per anni tolto alla disponibilità dello Stato un edificio di dimensioni imponenti: 58 locali, 3 magazzini e 2 sale conferenze alle spalle della stazione Termini sono, ormai da quasi 16 anni, la casa di 60 persone legate al movimento di Gianluca Iannone.
Il caso aveva fatto discutere negli scorsi mesi anche a causa di un’inchiesta dell’Espresso che aveva mostrato come gli occupanti fossero in realtà persone tutte regolarmente impiegate e con un reddito, al contrario di quanto dichiarato ai tempi dell’occupazione quando gli esponenti di CasaPound aveva parlato di “necessità” e di “cittadini italiani che non hanno entrate” e necessitavano un tetto sulla testa. E invece ecco saltar fuori insegnanti, dipendenti Zètema, travet di Cotral e impiegati dell’ospedale Umberto I, oltre ai dipendenti di Comune e Regione.
Lo stabile nel cuore dell’Esquilino ha un valore di circa 12 milioni di euro. Di recente, è stata proposta una petizione online, sostenuta anche da diverse persone celebri, in cui si chiedeva l’immediato sgombero dell’edificio. L
a sindaca Virginia Raggi, che in passato ha polemizzato con il ministro dell’Interno Matteo Salvini per il mancato sgombero del palazzo, ha ordinato la rimozione della scritta di marmo che campeggia sull’edificio.
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