C’è una storia terribile, quella andata a scena a Bibbiano, che racconta di bambini strappati a forza da famiglie in difficoltà per essere affidati altrove, vittime di condizionamenti mentali e di vessazioni. E c’è un mondo, altrettanto terribile, che di quel racconto drammatico ha fatto del terrorismo politico, incapace di affrontare i fatti senza accostarli a partiti avversari, nel tentativo di sfruttare una vicenda ignobile per i propri fini. Con teorie complottiste che alimentano un circuito disgustoso, francamente evitabile.
Come racconta Giulia Belardelli sulle pagine dell’Huffington Post, ecco allora comparire post di mamme che hanno paura di vaccinare i figli perché temono che dietro le pratiche mediche si nascondano manovre occulte per sottrarre loro i bambini. “Io che già soffro quando vedo qualche mio contatto Facebook condividere il motto ‘E allora Bibbiano???’ non posso stare zitta quando a farlo è il ‘mio’ ministro dell’Interno. Perché qui – come nelle dichiarazioni del vicepremier Luigi Di Maio contro il ‘partito di Bibbiano’ – vedo tutta la malafede di chi sta compiendo un’operazione vomitevole e ne è consapevole: sfruttare una paura viscerale per danneggiare un avversario politico”.
“Non ho nessun interesse a difendere il Pd, avrei lo stesso identico pensiero se il sindaco di Bibbiano fosse stato di qualsiasi altro partito politico. Trovo semplicemente scorretto non dire le cose come stanno: ossia che il nesso tra questa orribile storia (su cui la Procura di Reggio Emilia sta ancora indagando) e il Pd sta in una singola persona – l’ormai ex sindaco di Bibbiano Andrea Carletti – accusata tra l’altro non dei crimini contro i minori, ma di aver violato le norme sull’affidamento dei locali dove si svolgevano le sedute di psicoterapia”.
“Quello che secondo gli inquirenti è successo a Bibbiano è di una gravità tale che merita tutta la serietà intellettuale di cui siamo capaci. Parlare di un ‘partito di Bibbiano’ o di una ‘sinistra che fa business sui bambini’ vuol dire mancare di rispetto prima di tutto a quei bambini e a quelle famiglie che, secondo l’accusa, hanno subito un torto indicibile. Si può far propaganda su tutto, ma sulla pelle degli innocenti, per favore, no”.
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