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Mandato zero, anche Grillo ora si fa beffe Di Maio: lo demolisce con un post

Non bastava tutta la rete a prendere in giro Di Maio per la sua proposta del “mandato zero“. Adesso, incredibilmente, si è aggiunto al coro anche Beppe Grillo, il fondatore del Movimento 5 Stelle. Gli iscritti dovranno esprimersi domani e venerdì sulla piattaforma Rousseau ma l’ex comico non sembra aver apprezzato la mossa. O meglio, sceglie la strada dell’ironia per lanciare un messaggio. Che dietro la novità nelle regole possa esserci la voglia di non andare a casa da parte di politici arrivati al secondo mandato?

“Il mandato ora in corso è il primo di un lungo viaggio… Ma di andarmene a casa non ho proprio il coraggio…”, scrive su Facebook e Twitter parafrasando il testo della canzone “Se mi lasci non vale”, nell’interpretazione di Julio Iglesias, di cui pubblica anche il video.

Ieri Luigi Di Maio – in un video sui social che ha provocato più di un’ironia da parte degli utenti – aveva spiegato che la storica regola del tetto dei due mandati prevista per gli eletti M5S potrebbe avere una deroga per i consiglieri comunali e municipali. “Se tu vieni eletto consigliere comunale o di municipio al primo mandato e lo porti avanti tutto e poi decidi di ricandidarti e non diventi né presidente di municipio né sindaco, allora il tuo secondo mandato, quello precedente non vale”, aveva spiegato Di Maio.

Precisando che la deroga non vale per chi è sindaco, cioè per chi ha “gestito potere o prende uno stipendio pieno”. Sembrano così escluse nuove candidature per Raggi e Appendino. “È una buona regola, non mi ricandido”, ha detto la sindaca di Torino, sempre più in crisi nella sua città, e quindi quasi felice di tirare un sospiro di sollievo e sfilarsi al più presto da questa storia.

E la Raggi, che sta messa peggio della Appendino con la Capitale paralizzata e i rifiuti in ogni angolo? Lei ha detto: “Non sono interessata alle poltrone”. Ma esiste un dubbio non ancora chiarito: chi, al primo mandato, non ha completato i 5 anni e poi è stato sindaco – come nel caso di Raggi – è escluso dalla deroga? Chi lo sa… Basta attendere il prossimo escamotage per trattenere le poltrone che più interessano, in questo il Movimento si è dimostrato abilissimo finora.

Ma torniamo a Grillo, che arriva a “perculare” (come dicono i millenials in rete) i suoi, dopo l’altro incredibile retroscena emerso proprio nella giornata di ieri. E’ spuntato un faccia a faccia tra lui e Di Maio in cui l’attuale leader dei 5 Stelle chiedeva al comico di tornare in pista per dare una mano vista la discesa che stava prendendo il partito. E Grillo? In tutta risposta gli ha detto: “Non dovete rompermi più le palle”. E ora se la canta pure…

 

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