Sabato 27 luglio a Torino si svolgerà il primo, inusuale, “Free Nipple Day”. Cos’è? La giornata del capezzolo libero. La manifestazione ribadisce la libertà delle donne di vestirsi come desiderano e nasce dopo le polemiche per l’articolo di Libero che definiva “sfrontata” la ex capitana della Sea Watch 3 Carola Rackete che lo scorso 18 luglio aveva “osato” presentarsi all’interrogatorio della Procura di Agrigento senza indossare il reggiseno sotto la maglietta.
“Carola Rackete si è presentata in Procura con il sorriso stampato sul volto e ha sfoggiato una maglietta aderente nera a metà tra il marinaretto e il kombat, in perfetto stile Ong. Sobria sì, ma con un dettaglio decisamente fuori luogo: niente reggiseno. Un po’ di decenza in più in un luogo pubblico non avrebbe guastato”, scrivevano (sic!).
E poi: “Anche se per chi venera il concetto di libertà in spregio alla legge o l’autorità militare, in fondo, quella del seno è l’ultimo dei pensieri”, scriveva il giornalista del quotidiano diretto da Vittorio Feltri e Pietro Senaldi. Dunque, ecco pronta la risposta: “Questa è una giornata per affermare il diritto per le donne di scegliere come vestirsi, senza essere giudicate“, dichiarano le organizzatrici dell’evento.
“Nel momento in cui il dibattito politico viene oscurato per l’ennesima volta e la delegittimazione degli argomenti viene perpetrata tramite l’umiliazione e la censura del corpo femminile, proponiamo una giornata in cui affermare il diritto di non indossare un reggiseno senza per questo essere presi meno sul serio”, aggiungono.
Anche gli uomini sono invitati a partecipare: “Sì, cari uomini, in quel giorno anche voi potrete sentirvi liberi di non indossare quello stretto e scomodo strumento e tuttavia potervi esprimere senza essere giudicati. Rivendichiamo la necessità di un dibattito fondato su argomenti concreti e contestualmente denunciamo l’ennesimo atto di prevaricazione sul corpo femminile”, ribattono le donne del Nipple Day.
L’hashtag dell’evento è #freenipplesday e basterà andare in giro senza reggiseno un’intera giornata per unirsi alla protesta. Non c’è un luogo preciso in cui si svolgerà la protesta, ciascuna donna può decidere di manifestare come vuole. Le organizzatrici offrono però piena libertà di iniziativa a chi voglia creare piccoli eventi, riunioni e dibattiti in occasione della giornata.
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