La promessa era stata lanciata già a maggio scorso, ma il presidente del Consiglio Matteo Renzi è tornato sulla questione e in un’intervista concessa ai microfoni di Rtl 102.5 ha ribadito: «Entro l’anno arriverà il decreto che sopprimerà Equitalia. Ciò non vuol dire che non si pagheranno più le tasse, ma che cambierà il modo con cui ci si confronterà con il Fisco».
Equitalia: che cosa cambia?
Ma in cosa consiste il piano del governo? Più che di un’abolizione vera e propria, ci sarà semmai un trasferimento delle competenze da Equitalia all’Agenzia delle Entrate. Con la riforma voluta da Renzi, in poche parole, il Fisco non si occuperà soltanto di stanare le illegalità (come accaduto finora) ma dovrà anche occuparsi della parte operativa relativa alla determinazione del tributo dovuto e alla richiesta di rientro da parte del contribuente. Il Fisco, dunque, si occuperà di gestire tutta la fase che riguarda l’accertamento dell’imposta, esattamente come accade nel resto d’Europa.
Equitalia: tanti dubbi
Ci sono però dei nodi da sciogliere. Per esempio, non c’è chiarezza sulla gestione del personale attualmente impiegata presso Equitalia. Al momento questi lavoratori hanno un un contratto privato, mentre nel caso in cui dovessero passare sotto l’egidia del Fisco diverrebbero teoricamente dei dipendenti pubblici a tutti gli effetti. Peccato però che per diventare dipendenti pubblici occorra superare un concorso: chi attualmente lavora per Equitalia potrebbe quindi rischiare di dover passare da un concorso per conservare il suo posto.
Viviana Bottalico