Le catene di abbigliamento low-cost stanno ormai stracciato la concorrenza dei negozi tradizionali. Alla base del loro successo non c’è solo l’offerta di abiti e accessori a prezzi vantaggiosi, ma mettono in atto anche una precisa strategia di marketing volta ad aumentare le vendite. Queste tipologie di rivenditori del settore moda che producono collezioni ispirate alle passerelle in versione low-cost, rinnovando la propria offerta in tempi brevissimi, si chiama fast fashion. Gli store di abbigliamento che appartengono a questa categoria sono estremamente diffusi, e grazie alle loro strategie, come usare musica a tutto volume all’interno del punto vendita, piazzare degli specchi “snellenti” nei camerini, o anche far letteralmente “scomparire” in poco tempo gli abiti in vendita, riescono a spingere i clienti ad acquistare con maggiore frequenza.
Le insegne del fast fashion si basano sul ricambio costante della merce. In media la collezione si rinnova una volta alla settimana: l’invenduto viene ritirato e i nuovi capi rimpiazzano quelli precedenti. Anche la merce che resta in negozio non ha mai la stesa disposizione per più di un giorno, in modo da solleticare la curiosità del cliente e dare un’idea di rinnovo. Questo sistema spinge i clienti ad acquistare subito l’abito che li attrae per paura di non trovarlo più in store, nonché sono anche stimolati a visitare spesso il negozio poiché hanno la certezza di trovare sempre qualcosa di nuovo.
La collocazione dei reparti
Nei negozi fast fashion nulla viene lasciato al caso, soprattutto quando si parla della suddivisione in reparti. Quello dedicato alle collezioni donna è sempre all’ingresso e il motivo è molto semplice: riesce ad avere sempre i risultati migliori a livello di vendite. L’area per bambini invece si trova solitamente al primo piano o nel sotto piano. Il motivo? L’acquisto del vestiario per i più piccoli è di solito, programmato. Dunque si va in negozio già con l’idea precisa di comperare alcuni capi, spesso in una logica di ricambio del guardaroba.Anche l’arredamento non è casuale
Vi è mai capitato di provare un abito in camerino e di trovarlo spettacolare ma, una volta tornati a casa non vi piace più come vi sta indosso? Il motivo è molto semplice: la collocazione è l’illuminazione degli specchi è studiata per rendere la silhouette perfetta, minimizzando i difetti e facendo apparire più magri e slanciati. Attenzione, dunque, a non farsi ingannare. Inoltre, l’arredamento delle grandi catene di abbigliamento low-cost punta tutto sui colori chiari e neutri, dalle pareti agli scaffali. Non solo valorizzano le collezioni ma creano anche un’atmosfera piacevole e rilassata che spinge il cliente a rimanere nello store. Ma anche la musica è parte integrante della strategia di vendita: la colonna sonora contribuisce a creare la giusta atmosfera e a favorire l’acquisto. Di fatto il tipo di musica cambia in relazione alle caratteristiche dell’insegna e al target prevalente.
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