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Sondaggio, a sorpresa Conte demolisce Salvini. Il 72% dei lettori sta con il premier

Dopo l’annuncio della crisi di governo, con Salvini che come un novello ducetto chiede “pieni poteri agli italiani” e elezioni anticipate, abbiamo lanciato un sondaggio tra i nostri lettori per capire gli umori degli italiani. Alla solita violenza e arroganza del ministro dell’Interno, il premier Conte ha contrapposto la serietà istituzionale, richiamando Salvini al suo ruolo e alla necessità che vada in Parlamento a spiegare agli italiani i motivi di questa crisi.

La domanda che abbiamo posto è questa: “Il Premier Conte: ‘Il mio Governo non era in spiaggia [come Salvini N.d.R.] ma a lavorare’. Sulla richiesta di elezioni anticipate da parte di Salvini è scontro fra i due leader. Da che parte state, Conte o Salvini?”. Hanno risposto in poche ore più di 20mila persone, e il risultato è sorprendente.

Oltre il 70% (72 per la precisione) dei nostri lettori si è schierato con il premier Conte. Solo il 28%, invece, si è detto dalla parte del Capitano. Diverse cose, ora, devono essere chiare agli italiani. A settembre il governo dovrà trovare 5,6 miliardi per rifinanziare Quota100, altri 8 miliardi per rifinanziare il Reddito di Cittadinanza, 30-40 miliardi per finanziare la Flat Tax (che non può più rinviare), 23 miliardi per evitare l’aumento dell’IVA al 25,6%, altri 10 miliardi per coprire il buco dovuto alla mancata crescita (0,2% se va bene anziché 1%).

Solo per citare le spese principali. Sono circa 100 miliardi. Un’enormità. Questo è il costo delle politiche di Salvini e Di Maio (andare in pensione prima e far alzare lo spread ha un prezzo che qualcuno deve pagare, lo si sapeva); sono soldi che non ci sono e sono soldi che noi italiani dovremo tirar fuori: o con l’aumento delle tasse o con drammatici tagli allo Stato Sociale.

Oppure con la rinuncia, da parte di Salvini e Di Maio, ad alcune di quelle promesse. Ma sono tutte e 3 scelte che porteranno i partiti al governo a perdere consenso. Salvini ha trovato la prima scusa buona,  la Tav, per rompere il governo e defilarsi prima che gli italiani scoprissero l’entità del conto da pagare. Quindi ora farà una campagna elettorale facendo la guerra a quel governo che si sacrificherà per salvare il Paese dalla bancarotta facendo pagare agli italiani il conto che Salvani stesso ha lasciato prima di scappare.

Il quale Salvini non dirà “sono scappato prima che gli italiani scoprissero che gli ho lasciato 100 miliardi da pagare”. Dirà “sono stato mandato via dai poteri forti, dal Pd, dall’Europa, da Soros, dalle banche…”. Ecco, riflettiamo su cosa è successo in questi 14 mesi e cosa accadrà nei prossimi giorni.

 

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