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Perché un governo Pd-5Stelle metterebbe davvero in crisi Salvini

Salvini sta facendo il bello e cattivo tempo: ha deciso lui di aprire la crisi di governo, ha deciso lui di andare a elezioni anticipate, ha deciso lui le date. Peccato che tutto questo non rientri nelle sue competenze e, a turno, presidente del consiglio, presidente della Repubblica e presidenti di Camera e Senato gli hanno ricordato quali siano le procedure e a chi spetta fare ogni singola cosa. E così ora si paventa una seria possibilità di un governo di transizione Pd-Movimento 5 Stelle. Ed è una buona cosa per rovinare la festa al leader della Lega. Perché? Vediamolo in dieci motivi.

Non andare a elezioni subito come vorrebbe lui, innanzitutto non gli permetterebbe di capitalizzare il consenso. Che te ne fai del 40% dei consensi accreditati dai sondaggi se te ne devi stare all’opposizione fino al 2023 Secondo: perché si vedrebbe smontare tutto quel che ha costruito in un anno, o quasi, a cominciare dai suoi amati quanto inutili decreti sicurezza.

Motivo numero 3: perché perderebbe la paternità di ogni successo di cui poteva bearsi, ad esempio l’ulteriore calo dei reati del 2018, o i prossimi arresti di mafiosi e camorristi. Quarto: perché non avrebbe più la visibilità mediatica che ha oggi, e nemmeno l’informazione asservita – basti il Tg2 come esempio – che si è costruito attorno alla sua leadership e che riverbera ogni suo messaggio.

Quinto: perché si ritroverebbe a fare opposizione da solo, senza beneficare del secondo fronte che nella scorsa legislatura è stato letale ai governi Renzi-Gentiloni, impegnati ogni singolo giorno a difendersi su due fronti, a sinistra i Cinque Stelle e le minoranze interne, a destra la Lega. Sesto: perché in Europa non conterebbe davvero più nulla. Zero in Parlamento. Zero in Commissione. Zero in Consiglio Europeo.

Settimo: perché non toccherebbe palla sulle prossime nomine delle partecipate pubbliche, da Leonardo alle Poste. Ottavo: perché la Lega ha un disperato bisogno di soldi e gli imprenditori e le potenze estere tendono a finanziarti se sei al governo o se pensano tu ci vada, non se ti fai fregare come un bambino dell’asilo, aprendo una crisi per poi essere spedito all’opposizione.

Nono: perché la Lega non è un monolite, e soprattutto al Nord c’è chi ha storto il naso di fronte alla svolta sovranista. L’autonomia di Lombardia e Veneto poteva essere una buona contropartita, per far digerire la svolta nazionalista. Decimo: perché dall’opposizione non eleggi il Presidente della Repubblica, la carica più importante che c’è. Tutto chiaro?

 

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