“Non è compito del sindacato discutere di nomi, ma Giuseppe Conte ha dimostrato coraggio politico e profilo istituzionale importante”. Con queste parole il numero uno della Cgil Maurizio Landini ha rilanciato il premier uscente anche alla guida del prossimo esecutivo. Fondamentale nel giudizio di Landini il fatto che Conte abbia avuto il merito di “riaprire i tavoli con le parti sociali” nel corso del suo breve mandato.
Quello che serve, però, secondo il sindacalista è un mandato forte e un programma chiaro, “un governo in grado di combattere le diseguaglianze, l’impoverimento economico e sociale, che rimetta al centro un nuovo modello di sviluppo, riformi la P.a. rilanciando i diritti fondamentali del e nel lavoro, puntando sull’economia della conoscenza, sulla salute e sul rispetto dell’ambiente. Inoltre, un nuovo governo avrebbe bisogno di ricostruire un rapporto vero con le parti sociali”.
Un endorsement che segue tra l’altro la rinuncia di uno dei possibili rivali di Conte per la corsa a Palazzo Chigi. “Roberto Fico ricopre l’incarico di presidente della Camera dei deputati e intende responsabilmente dare continuità al suo ruolo” era infatti la comunicazione arrivata da Montecitorio. Fico non avrebbe quindi interesse a ricoprire il ruolo di premier.
L’ipotesi del presidente della Camera come presidente del Consiglio aveva preso molto vigore nelle scorse ore. Il suo nome avrebbe messo sicuramente d’accordo una parte del M5S e il Pd. Ora la trattativa vede il nome di Conte riprendere di nuovo fortemente piede, anche se la carta Fico non è stata ancora esclusa ufficialmente dal Movimento.
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