Parte l’avventura giallorossa: il giorno dopo il superamento dell’ultimo ostacolo, quel voto sulla piattaforma Rousseau che aveva spaventato per qualche ora i vertici dei due partiti, ha preso il via il primo governo a maggioranza M5s-Pd con il supporto di Leu. Il premier Conte ha sciolto le riserve di fronte al presidente della Repubblica Mattarella, che lo aveva incaricato di formare un nuovo esecutivo dopo lo scoppio della crisi.
Il presidente del Consiglio ha poi presentato la lista dei ministri concordata da Zingaretti e Di Maio: i titolari dei vari dicasteri giureranno il 5 settembre alle ore 10. Dincà ai Rapporti col Parlamento, Pisano all’Innovazione Tecnologica, Dadone alla Pubblica Amministrazione, Boccia agli Affari Regionali e Autonomie, Provenzano al Sud, Spadafora alle Politiche Giovanili e allo Sport, Bonetti alla Pari Opportunità, Amendola agli Affari Europei.
Passando agli incarichi più pesanti: agli Affari Esteri Di Maio, all’Interno Lamorgese, alla Giustizia Bonafede, alla Difesa Guerini, all’Economia e Finanze Gualtieri, allo Sviluppo Economico Patuanelli, alle Politiche Agricole Bellanova, all’Ambiente Costa, alle Infrastrutture De Micheli, al Lavoro Catalfo, all’Istruzione Fioramonti, ai Beni Culturali (con competenza al Turismo) Franceschini, alla Salute Speranza (unico esponente di Liberi e Uguali).
Conte ha poi indicato come sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri Riccardo Fraccaro. “Dedicheremo le nostre competenze e la nostra passione all’obiettivo di rendere l’Italia un posto migliore, dal Nord al Sud”.
Conte presenta la squadra: Di Maio agli Esteri, Lamorgese al Viminale