Il nuovo governo giallorosso sfida subito la Lega sul fronte autonomia. Lo fa per bocca del ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, appena insediato: “Sull’autonomia il punto è politico: io credo che il progetto e le richieste di Veneto e Lombardia spaccavano il Paese. Adesso noi abbiamo il dovere, perché è scritto nel programma di governo, di realizzare un’autonomia giusta, e un’autonomia giusta è quella in cui si salvaguarda, a differenza della richiesta del Veneto, la coesione nazionale, e non si renda impossibile perseguire il superamento dei divari che serve al Paese”.
Un intervento arrivato attraverso i microfoni di Circo Massimo, programma di Radio Capital, e con dei destinatari ben precisi: “
In concreto – spiega il neoministro – significa non che non ci siano scuole di Serie A o di Serie B, che purtroppo esistono già oggi, ma dobbiamo capire se vogliamo aggravare questa situazione o se vogliamo cominciare a invertirla”.“Il servizio sanitario nazionale di nazionale ha poco o nulla: vogliamo abbandonare la sanità calabrese e incentivare l’emigrazione sanitaria, che è una delle piaghe di questo Paese e del nostro Sud, o vogliamo iniziare a invertirla? Questo significa, a proposito della spesa, che dobbiamo fissare, oltre ai costi standard, i fabbisogni standard e i livelli essenziali delle prestazioni sui servizi, che sono il pavimento su cui si può costruire l’autonomia. E infine l’autonomia giusta è quella che prevede dei fondi perequativi”.
A proposito dell’alleanza fra Pd e 5 stelle, Provenzano la definisce “politica, non so se naturale. Nasce dalla consapevolezza di fermare e arginare questa destra: è una destra pericolosa e illiberale, e non mi riferisco ai saluti romani in piazza ma proprio ai discorsi che ho sentito anche in questi giorni in Parlamento. Se lei mi chiede se la nascita di questo governo risolve questo problema, io le dico di no, penso che le radici siano profonde, che bisogna agire nella società, e che questa alleanza politica, che fin qui ha condiviso dei punti programmatici, può diventare davvero una sintesi di progetto di Paese anche sulla base di come governeremo. Da questo punto di vista sento il peso di una responsabilità che va al di là di ciò di cui mi occupo”.
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