Lo aveva annunciato nelle scorse ore attraverso i social, dando ora seguito a quanto dichiarato di fronte ad accuse pesanti che rischiano di costargli addirittura l’impeachment. “Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha diffuso la trascrizione declassificata e senza omissis del suo colloquio telefonico con il presidente ucraino Volodimir Zelenskij del 25 luglio del 2019”. Così una nota della Casa Bianca, che al messaggio allega la trascrizione.
Un botta e risposta che conferma come durante la telefonata Trump chiese al presidente ucraino di contattare il ministro della Giustizia Usa William Barr per discutere la possibile apertura di un’indagine per corruzione su Joe Biden e suo figlio. Zelenskij avrebbe dovuto collaborare con il suo avvocato personale, l’ex sindaco di New York Rudy Giuliani, e con il segretario alla giustizia, William Barr, per “guardare” (ossia indagare) sui Biden.
Trump ha detto che la telefonata era stata “molto amichevole e totalmente appropriata”. Secondo gli ultimi articoli del Washington Post e del New York Times, però, nella settimana precedente alla richiesta del presidente Usa la sua amministrazione aveva sospeso un consistente pacchetto di aiuti finanziari all’Ucraina, apparentemente per aumentare la sua influenza e ricattare il governo ucraino spingendolo ad accogliere la richiesta su Biden e suo figlio.
Intanto sono 205 i deputati americani finora a favore dell’inchiesta per aprire l’impeachment contro Trump, secondo i calcoli del New York Times. Il quotidiano scrive che oltre due terzi dei 235 deputati democratici hanno già dato il loro sostegno. La maggioranza richiesta è di 218: una cifra che si starebbe quindi pericolosamente avvicinando.
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