Matteo Salvini, dopo aver avviato la distribuzione delle merendine dal palco, torna a toccare un altro argomento a lui caro di questi tempi, quello della legalizzazione delle droghe leggere. “In Parlamento c’è qualcuno che vorrebbe legalizzare la droga e vorrebbe lo Stato spacciatore. L’ho proposto e lo riproporrò: l’esame antidroga non solo per i lavoratori a rischio ma anche per quelli che vanno in Parlamento a fare i deputati e i senatori”.
E poi attacca: “Così vediamo se quando vanno a schiacciare i bottoni sono lucidi oppure si sono pippati qualcosa. Perché a volte ci sono degli occhi che, mamma mia!, o uno è stanco oppure…”. Matteo Salvini ha fatto un bello show a Stroncone, in provincia di Terni, dove si trova per la campagna elettorale permanente della Lega.
In molti, però, ricorderanno il vecchio Salvini, quello che faceva parte dei comunisti padani e che dava battaglia proprio per la legalizzazione delle droghe leggere. Ma si sa, Salvini è fatto così, dice tutto e il contrario di tutto, in base ai sondaggi e agli algoritmi. Ad ogni modo, a Stroncone si sentiva particolarmente in vena e è andato all’attacco di tutto e tutti. “O la chiariscono o la ritirano. O fermiamo i lavori del Parlamento”, ha detto invece a proposito del reddito di cittadinanza ai terroristi, che è frutto in realtà di una norma modificata e approvata proprio dalla Lega.
E ancora: con lo sforamento del deficit al 2,2% “non ci fai niente, fai felice qualcuno a Bruxelles, a Berlino, a Parigi ma non 60 milioni di italiani”, ha detto, dimenticando che la Lega nel 2019 ha approvato una manovra al 2,04%.
“L’economia – ha concluso Salvini – ha bisogno di correre, serve tagliare vincoli e lacci, invece questo governo fa l’esatto contrario. Ma noi – ha promesso Salvini – li aspetteremo in Parlamento con le nostre proposte e con la nostra manovra economica, oltre che in piazza il 19 ottobre”.
Da quando è fuori dal governo, il segretario della Lega promette leggi di bilancio come se non ci fosse un domani. La realtà è che quando toccava a lui farla ha scatenato la crisi del Papeete per avere più posti in Parlamento e gli è andata male. Ora vediamo come gli si mette con le droghe leggere.
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