I gialloverdi hanno ammazzato la Rai. Uno sprofondo rosso negli ascolti, che ha il suo abisso in Rai1. La rete ammiraglia da gennaio a settembre di quest’anno ha perso l’1,4% nell’intera programmazione giornaliera e nel prime time – la fascia più importante anche dal punto di vista pubblicitario – ha fatto ancora peggio: 2,35. Ma Salvini voleva una Rai così, e questi sono i risultati. La Prova del cuoco, di Elisa Isoardi, che va male, penalizza il Tg1 all’ora di pranzo non facendo da traino.
Ma in generale il Tg1 è sceso nelle sue varie edizioni a -1,5 rispetto al 2018. Il Tg2 (quello salviniano per antonomasia) a -1,3, secondo le tabelle della Direzione marketing di Viale Mazzini, e solo lo 0,4 perde in share il Tg3. Bene i concorrenti, male i telegiornali di casa Rai. Ma non c’è solo questo.
La cifra monstre, che sta mettendo in allarme il Settimo Piano, è la seguente: nel prime time, l’insieme delle principali reti (1,2 e 3) perde quasi il 4 per cento di share. Una botta forte (precisamente un meno 3,8) e il calo del Tg1 si deve, a quanto si apprende negli uffici che contano a Viale Mazzini, proprio alla debacle della rete. Ed è su questa, l’ammiraglia, che alla luce dei dati allarmanti si interverrà.
In concomitanza con l’andata in pensione di Carlo Freccero, direttore della seconda rete, da rimpiazzare. Si dovrà trovare nell’azienda un sostituto o una sostituta all’attuale direttrice Teresa De Santis. La cui programmazione considerata filo-sovranista non è mai andata troppo a genio all’ad Salini e ora alla luce dei cattivi ascolti viene data per scontata la sua destituzione.
Ci sono però spiragli di luce. Per esempio: Alberto Angela ha battuto la De Filippi su Mediaset. O ancora: Rai3, diretta da Stefano Coletta, non perde ascolti e Rai2, che pure è in calo, con il debutto di Fabio Fazio sabato scorso ha raddoppiato lo share della rete rispetto alla settimana precedente.
Chi studia questi dati fa notare: “L’emorragia degli ascolti è indubitabile, ma la fonte della malattia è Rai1”. Sarà davvero così? O si è individuato nella De Santis l’anello debole e si batte su quello? Naturalmente il cambio di governo avrà e sta già avendo ripercussioni. E alla rete ammiraglia punta il Pd per un riequilibrio rispetto alla fase vigente, ma anche Italia Viva è della partita e come si sa Renzi vuole partecipare a tutti i tavoli imbanditi.
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