Zingaretti non ci sta. L’idea che Italia Viva e il Movimento Cinque Stelle continuino a stuzzicare il Pd sulla manovra economica, cercando di farsi passare agli occhi degli elettori come i difensori delle loro tasche messe in pericolo dalle mire dem, non piace al segretario, che incassato l’ennesimo colpo ha deciso di iniziare la controffensiva.
Renzi era andato all’attacco del mini-cuneo fiscale: “U
n pannicello caldo, bisogna fare di più”. Giocando di sponda con il candidato principale per la guida di Confindustria, Bonomi: “I margini di azione, nell’ambito di una legge di bilancio per la quale sono da trovare ancora 5 miliardi, sono ridotti. Perciò Italia viva è convinta che sarebbe stato meglio rinviare tutto di un anno”. Aggiungendo poi, ennesima speronata, che quello attuale non è il suo esecutivo ma “un governo di salvezza nazionale”.Il tutto di fronte a quel mondo degli industriali che chiedeva coraggio a Di Maio e Zingaretti. L’uscita renziana ha subito riacceso contrasti mai sopiti tra Iv e il Pd. Nel mirino anche il famoso bonus degli 80 euro, criticato dai dem: “
Che senso ha usare risorse che non abbiamo, per dare 20 euro in busta paga a una platea limitata?”. “Renzi sbaglia, siamo al governo per tagliare le tasse ai lavoratori” la secca replica.E mentre Conte prova a tenere dritta la barra, Zingaretti è andato al contrattacco. Spiegando a Renzi che ogni crepa nell’esecutivo si trasforma in prezioso assist a Salvini, lo spauracchio. E tuonando: “Basta sgambetti. Italia Viva e i Cinque Stelle sono a caccia di visibilità e fanno battaglia solo per averla”. Facendo capire di non essere disposto a sopportare altro fuoco amico.
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