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Siria, l’invasione turca è una calamità. L’ex sindaco di Kobane: “Così torna l’Isis”

Le truppe turche sono entrate ieri sera nel nord-est della Siria per l’offensiva contro i curdi. L’aviazione turca ha anche bombardato le aree a ridosso della frontiera, dove sono presenti forze curde definite terroriste da Ankara. Ora ad alzare la voce è anche Anwar Muslem, l’ex sindaco di Kobane, la città curda che per prima ha sconfitto l’Isis in Siria. In un’intervista a Repubblica dichiara che in Siria “senza il sostegno dell’Europa e degli Stati Uniti c’è il rischio concreto che l’Isis si riorganizzi”.

I bombardamenti turchi “stanno colpendo l’area tra Ras al Ain e Tal Abyad: civili che vivevano in pace ora hanno il terrore che le milizie estremiste che il governo turco ha fatto arrivare da Idlib e Afrin compiano massacri come è avvenuto ad Afrin”, spiega Muslem.

In questo momento, la priorità “è difendere il confine nord, ma abbiamo in custodia 12 mila miliziani Isis, 2000 sono stranieri, e circa 70 mila loro familiari – continua Muslem. Siamo molto preoccupati di non riuscire più a contenerli e questo rappresenterebbe un pericolo enorme per la Siria e per il mondo intero. Due giorni fa a Raqqa ci sono stati due attacchi suicidi dell’Isis. Temiamo che lo stesso possa avvenire a Deir ez Zor, che possano attaccare i luoghi di detenzione”.

Il leader dell’Isis, Al Baghdadi, “è ancora libero e questo fa credere che l’Isis possa riorganizzarsi”, avverte Muslem. E spiega che le SDF e le forze della coalizione “compivano giornalmente operazioni di polizia per smantellare le cellule dormienti sparse in tutta la Siria. Ora che siamo impegnati contro l’invasione turca non abbiamo più possibilità di compiere queste operazioni”.

Scuole chiuse per almeno due giorni nelle località frontaliere turche di Akcakale, Ceylanpinar e Suruc, di fronte rispettivamente a quelle siriane di Tal Abyad, Ras al Ayn e Kobane, dopo che Ankara ha avviato ieri la sua operazione militare nel nord-est della Siria contro i curdi. Altri edifici scolastici sono stati chiusi in ulteriori punti considerati a rischio del confine.

Il ministero della difesa turco ha riferito che i militari di Ankara ieri hanno colpito almeno 181 postazioni delle forze curde. Stando alle Forze Democratiche Siriane (SDF, dominate dalle milizie curde YPG) ieri “l’offensiva terrestre delle forze turche è stata respinta dai combattenti dell’SDF a Tal Abyad”. E il mondo resta a guardare.

 

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