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Siria, Erdogan continua la sua avanzata: è iniziato l’esodo dei civili. Migliaia in fuga

Non si arresta l’offensiva turca in Siria. Donald Trump avverte Erdogan: “Se non agirà secondo le regole, la Turchia sarà colpita molto duramente con sanzioni”. Il presidente turco, da parte sua, si scaglia contro l’Ue: “Se ci ostacolerà, manderemo 3,6 milioni di rifugiati in Europa”. Per il premier Giuseppe Conte “l’Ue deve muoversi con una sola voce, non è accettabile questa iniziativa unilaterale, rischia di esser controproducente, di destabilizzare l’intero quadrante già compromesso. Non possiamo accettare che ci possa essere un ricatto tra l’accoglienza fornita dalla Turchia” ai rifugiati “meritevole ma con fondi europei, e l’offensiva” in Siria.

Almeno due civili, di cui un bimbo rifugiato siriano di soli nove mesi, sono rimasti uccisi nelle provincia frontaliera turca di Sanliurfa da razzi e colpi di mortaio sparati dalle zone sotto controllo curdo. Il totale dei feriti per questi attacchi è salito ad almeno 46. Lo rende noto la prefettura locale.

Sono circa 60mila gli sfollati siriani in fuga nelle ultime 36 ore dalle zone dell’offensiva turca in Siria, secondo l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria. I civili stanno fuggendo in particolare dalle zone di Darbasiye e Ras Al Ayn e si dirigono principalmente verso sud e sud-est, verso la città di Hasake.

L’agenzia Onu per i rifugiati lancia l’allarme umanitario: l’escalatin del conflitto può causare ulteriori sofferenze e nuovi esodi nell’area di maggiore crisi di movimento forzato di popolazioni. Migliaia di civili fuggono dai combattimenti e l’Unhcr chiede alle parti di rispettare il diritto umanitario internazionale, anche garantendo accesso alle agenzie umanitarie.

Al terzo giorno dall’inizio delle operazioni militari nel nord est della Siria, le truppe di Erdogan avanzano a est dell’Eufrate e migliaia di persone fuggono dalle zone di battaglia. Gli sfollati interni provocati dall’offensiva sono ormai decine di migliaia, 100mila secondo un calcolo dell’Onu. Medici Senza Frontiere ha fatto sapere di aver dovuto interrompere le sue attività nell’ospedale di Tal Abyad, cuore dell’offensiva turca, che serve circa 200 mila persone, e ridurre altri soccorsi nella regione.

Sono invece almeno 9 le vittime civili turche a seguito degli attacchi con razzi lanciate della postazioni curde. E l’esodo non può che aumentare. Urge un intervento dell’Ue e degli Stati Uniti. Mentre anche i terroristi iniziano a fuggire dal Paese e sono pronti a redistribuirsi in tutta Europa.

 

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