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Siria, gli elicotteri made in Italy che Erdogan utilizza per le sue stragi

Dalla Siria continuano ad arrivare notizie di morti, feriti e distruzioni. Centinaia di migliaia di civili sono in pericolo. I bombardamenti e le cannonate della Turchia di Erdogan non fanno differenza tra combattenti e civili curdi. E in tutto questo anche l’Italia ha la sua fetta di colpa. I terribili elicotteri Attak 129/Mangusta turchi, utilizzati per gli attacchi ai curdi, sono costruiti su licenza italiana. Hanno dei cannoni a canne rotanti che possono sparare fino a 1500 proiettili al minuto.

Questi elicotteri sono stati utilizzati dall’esercito turco durante la prima operazione in territorio siriano un anno fa, causando perdite pesanti tra i partigiani curdi. Mustafa Bali, portavoce delle Forze democratiche siriane (Fds), ha fatto un quadro drammatico della situazione: “Lungo il confine tra il Tigri e l’Eufrate, da Derik a Kobane, i nostri villaggi e le nostre città sono sotto attacco. Aerei da guerra, elicotteri e armi pesanti vengono usati contro la nostra gente”, ha denunciato lanciando un nuovo appello per l’intervento della comunità internazionale.

Ankara ha una enorme potenza di fuoco, e i suoi reparti corazzati avanzano con la copertura degli F-16 e degli elicotteri da combattimento “italiani”. Negli ultimi quattro anni l’Italia ha autorizzato forniture militari per 890 milioni di euro e consegnato materiale di armamento per 463 milioni di euro. Le forze armate turche dispongono di diversi elicotteri T129 di fatto una licenza di coproduzione degli elicotteri italiani di AW129 Mangusta di Augusta Westland.

Ma quali sono le aziende italiane che vendono armi alla Turchia? Secondo la Rete Italiana per il Disarmo le forze armate turche dispongono di diversi elicotteri T129 ATAK (61 gli esemplari venduti nel 2010) prodotti dalla TAI, la Turkish Aerospace Industry. Si tratta di elicotteri da combattimento che sono di fatto una licenza di coproduzione degli elicotteri italiani di AW129 Mangusta di Agusta-Westland, una società che fino al 2015 era controllata da Finmeccanica e che dal 2017 è entrata a far parte della divisione elicotteri di Leonardo.

Il maggiore azionista di Leonardo è il Ministero dell’Economia e delle Finanze al cui interno oltre ad Agusta-Westland sono confluite anche altre società specializzate nella produzione di armamenti come Alenia Aermacchi e la storica OTO Melara. Alenia Aermacchi, sempre secondo i dati della Rete Disarmo, ha venduto alla Marina turca gli ATR72-600 TMUA (acronimo per Turkish Maritime Utility Aircraft). Si tratta di aerei multiruolo per il pattugliamento che nella versione turca è chiamato Meltem III. Il primo esemplare di TMUA è stato consegnato nel 2013.

La Marina Turca – si legge sul sito di Alenia Aermacchi “ha ordinato un totale di otto esemplari di ATR72, due in versione TMUA e sei in versione da pattugliamento marittimo e per la lotta antisommergibile, denominati ATR72-600 TMPA (Turkish Maritime Patrol Aircraft)”. Alenia prevedeva di consegnare il primo TMPA nel febbraio del 2017 e di completare la fornitura entro il 2018.

Leonardo, che ha un ufficio ad Ankara, cita il T129 come uno dei principali esempi di partnership commerciale con la TAI. Altri sono lo sviluppo di sistemi integrati di sorveglianza marittima. la fornitura di radar alle forze aeree e la fornitura di trenta cannoni navali Otobreda 76/62 trentacinque Otobreda 40/70 alla guardia costiera e alla marina militare turca.

Anche l’italiana Beretta ha rapporti con la Turchia. La controllata Stoeger produce ad Istanbul fucili e pistole, nel 2005 ha ottenuto la licenza alla produzione di armi dal Ministero della Difesa mentre nel 2002 la Beretta ha vinto una commessa per la fornitura di 40.000 pistole modello 92 alla Polizia turca.

 

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