Giuseppe Conte ne ha le tasche piene, per usare un eufemismo ripulito da termini vietati ai minori. Il premier è stufo dei due Mattei, e ha commentato la sfida tra Renzi e Salvini andata in scena nello studio di Porta a Porta con un pungete “Fanno i fenomeni” che sintetizza tutta l’impazienza verso un’opposizione dai toni sempre irrispettosi e una figura, quella del leader di Italia Viva, troppo ambigua e pericolosa per le sorti dell’esecutivo giallorosso.
Una sfida, quella in tv tra i due leader, arrivata mentre in Italia si combatteva palmo a palmo in Consiglio dei ministri per definire la manovra economica. L’ennesimo terreno di scontro con un Renzi che non ne voleva sapere di mollare la presa sulla questione del tetto ai contanti. Ancora una volta, l’ex premier si è barricato sulle sue posizioni, con Zingaretti, Franceschini e Conte costretti a rimboccarsi le maniche e fare da mediatori per evitare il crollo dell’intera baracca.
Sintesi perfetta della situazione è stato lo scontro sulla manovra: Renzi voleva togliere quota 100 e mantenere a 3000 euro il limite per pagare con contante, i grillini provavano a ridurre il taglio del cuneo fiscale. Accettando le posizioni di Italia Viva su limiti per il contante ma chiedendo nel contempo chiedevano il carcere per gli evasori fiscali. Conte, alla fine, ha sbottato. E nel Pd si è cementificata la sensazione che mentre Grillo e il premier siano custodi dell’alleanza di governo, Di Maio stia giocando una partita simile a quella di Renzi, puntando al logoramento.
Conte sa però che la sfida vera e propria è rinviata a dopo gennaio, una volta lasciata alle spalle la legge di bilancio. E di non poter dormire sonni tranquilli, con Renzi sempre meno affidabile e Di Maio troppo spesso avventato.
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